Cronache

14 ambulanze in fila a Palermo. E scatta la protesta dei sanitari

Quattordici ambulanze sono in fila da ore davanti al pronto soccorso, in attesa di portare i pazienti nei reparti.

14 ambulanze in fila a Palermo. E scatta la protesta dei sanitari

La quarta ondata della pandemia travolge Palermo e soprattutto gli ospedali. Le strutture sanitarie sono sotto pressione in questi giorni in cui i contagi hanno raggiunto vette elevate in tutta la Sicilia e principalmente nel capoluogo. Questa sera (5 gennaio ndr) ben quattordici ambulanze sono in fila da numerose ore davanti al pronto soccorso dell'ospedale "Cervello" in attesa di ospedalizzare i malati. Gli autisti e i sanitari del 118, stremati dal carico di lavoro di questi giorni, hanno inscenato una protesta attivando contemporaneamente per alcuni minuti le sirene dell'ambulanza. Strutture sanitarie in tilt quindi: a quanto pare non ci sono posti letto per ricoverare i pazienti. Tanto che molte ambulanze sono state dirottate nell’ospedale di Partinico.

"Polmoniti gravissime con poche speranze di sopravvivere in pazienti non vaccinati anche senza altre patologie. E’ veramente un peccato suicidarsi così. È un peccato sfibrare il nostro sistema sanitario per logiche irrazionali", scrive sui social annunciando che sono già quasi 200 i ricoverati all’ospedale Cervello Tiziana Maniscalchi, direttrice dell’area di emergenza dell’ospedale Cervello di Palermo.

“Siamo nella stessa situazione del precedenti ondate – dicono i sindacati del 118 – Le ambulanze restano in coda e non riusciamo a consegnare i pazienti ai pronto soccorso. Oggi per tutta la giornata si sono formate lunghe fila davanti agli ospedali. La situazione è serie perché servono nuovi posti per i ricoverati. Al Cervello ormai l’ospedale ha completato i posti e al Civico è stato riconvertito un reparto che ancora deve entrare in funzione”.

L'appello di Musumeci a Draghi

“Il governo centrale ha il diritto di sospendere le garanzie costituzionali se c’è l’esigenza di garantire la salute delle persone. Io spero che oggi avvenga il miracolo, quello che il governo Draghi decida finalmente l’obbligo vaccinale, lo dico da diverso tempo. Da un governo tecnico, di emergenza, straordinario non è arrivata alcuna decisione ne straordinaria, ne eccezionale e noi continuiamo a rincorrere un provvedimento che potrebbe risistemare la condizione degli asintomatici”. Ha affermato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci proprio questa mattina ai giornalisti.

"Spesso la posizione dei governatori rispetto a quella dei partiti nazionali è differente, perché noi avvertiamo il fiato della gente sulla nuca: il tracciamento è andato a farsi benedire, eppure era misura rigorosa per contenere diffusione del virus. Non so quale santo pregare, il governo nazionale esca da balbettio e dall’ambiguità, e lo dico con tutto il rispetto, e decida come governo straordinario.

In Sicilia la primavera comincia alla fine di gennaio, così facendo costringiamo gli operatori economici a chiudere o a subire limitazioni insopportabili, noi davvero avremo una condizione catastrofica“.

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