Cronache

L'ammonimento del Papa: "Lavoro e genio creativo per un nuovo ordine economico"

Papa Francesco, attraverso una riflessione sull' economia definita "piccola enciclica", ha tracciato la strada da seguire per il futuro: "No" ai sussidi slegati dal lavoro. Questi, infatti, provecherebbero dipendenza

L'ammonimento del Papa: "Lavoro e genio creativo per un nuovo ordine economico"

Papa Francesco non è nuovo a prese di posizione sull'economia, sul lavoro e sulla finanza. Attraverso un'intervista rilasciata a IlSole24Ore, il pontefice argentino è tornato a criticare quella che potrebbe essere definita una vera e propria dittatura dell'economia finanziarizzata.

Nella sua "piccola enciclica", così come l'ha chiamata egli stesso, il Santo Padre ha dichiarato che "l'attuale centralità dell'attività finanziaria rispetto all'economia reale non è casuale: dietro a ciò - ha sostenuto - c'è la scelta di qualcuno che pensa, sbagliando, che i soldi si fanno con i soldi". Attribuire un peso maggiore all'economia reale sarebbe, oggi come oggi, un atto necessario. "I soldi, quelli veri - ha continuato l'ex arcivescovo di Buenos Aires - si fanno con il lavoro. È il lavoro - ha proseguito - che conferisce la dignità all'uomo, non il denaro. Una sana economia non è mai slegata dal significato di ciò che si produce e l'agire economico è sempre anche un fatto etico".

Il "genio creativo", poi, costituirebbe la base fondante per la costruzione di un "nuovo ordine economico". Poi la parte di più stretta attualità, con una vera e propria stoccata all'ipotesi di distribuire sussidi: "Il lavoro crea dignità, i sussidi, quando non legati al preciso obiettivo di ridare lavoro e occupazione, creano dipendenza e deresponsabilizzano". Un secco "no", quindi, all'assistenzialismo non correlato a un disegno in grado di redistribuire posti di lavoro. Quella di oggi, per Bergoglio, è una economia che "uccide".

"Manca- ha chiosato il pontefice della Chiesa cattolica - la coscienza di un’origine comune, di una appartenenza a una radice comune di umanità e di un futuro da costruire insieme". E ancora: "Questa consapevolezza di base permetterebbe lo sviluppo di nuove convinzioni, nuovi atteggiamenti e stili di vita. Un’etica amica della persona tende al superamento della distinzione rigida tra realtà votate al guadagno e quelle improntate non all’esclusivo meccanismo dei profitti, lasciando un ampio spazio ad attività che costituiscono e ampliano il cosiddetto terzo settore".

Un Bergoglio a tutto campo, dunque, che ha ribadito quale sia, secondo il suo punto di vista, la strada da seguire per destrutturare l'assolutizzazione del concetto di profitto.

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