Papa Francesco: "Che brutti i cristiani nani, assuefatti alle mezze misure"

All'udienza generale, in piazza San Pietro, Papa Francesco esorta a vivere in pieno il cristianesimo, senza mezze misure

Papa Francesco: "Che brutti i cristiani nani, assuefatti alle mezze misure"

Papa Francesco torna a sferzare i cristiani. Lo fa con un accorato discorso all'udienza generale in piazza San Pietro. "Come potranno i giovani seguirci nella fede se non ci vedono scegliere l’originale, se ci vedono assuefatti alle mezze misure? È brutto trovare cristiani di mezza statura, cristiani, mi permetto di usare la parola, nani, che non crescono, impiccoliti". L'invito del Santo padre è quello di vivere in pieno la propria fede cristiana, senza mezze misure.

"Dove andrà l’umanità con giovani quieti e non inquieti?". Il pontefice se lo è chiesto ad alta voce all’udienza, la prima di un nuovo ciclo dedicato ai 10 comandamenti. Un tema che ha introdotto con una riflessione sul coraggio necessario a seguire il Vangelo, che ha chiesto in particolare ai giovani esortandoli a non cadere nella pigrizia spirituale che li spinge a restarsene senza far nulla. "Cosa pensano mamma e papà se un ragazzo fa così? Ma questo è malato, ha qualcosa... e lo portano dal medico. Bisogna - ha spiegato il Papa citando il beato Piergiorgio Frassati - vivere e non vivacchiare. È brutto trovare cristiani di mezza misura, nani, che crescono a metà".

"Come si passa dalla giovinezza alla maturità?", ha chiesto a quel punto Bergoglio alla folla di piazza San Pietro. "Quando si inizia ad accettare i propri limiti. Si diventa adulti quando ci si relativizza e si prende coscienza di quello che manca", cioè si riconosce che tutto quello che si può fare "non supera un tetto, non va oltre un margine".

A quel punto il Papa ha ricordato il giovane che chiese a Gesù cosa avrebbe dovuto fare per seguirlo oltre a obbedire ai comandamenti. "Quell’uomo - ha ricordato - doveva arrivare sulla soglia di un salto, dove si apre la possibilità di smettere di vivere di se stessi, delle proprie opere, dei propri beni e, proprio perchè manca la vita piena lasciare tutto per seguire il Signore: 'Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!'".

"A ben vedere - ha osservato Bergoglio - nell’invito finale di Gesù, immenso, meraviglioso, non c’è la proposta della povertà, ma della ricchezza, quella vera. Chi, potendo scegliere fra un originale e una copia, sceglierebbe la copia? Ecco la sfida: trovare l’originale, non la copia.

Gesù non offre surrogati, ma vita vera, amore vero, ricchezza vera! Come potranno i giovani seguirci nella fede se non ci vedono scegliere l’originale, se ci vedono assuefatti alle mezze misure? Dobbiamo scrutare l’ordinario per aprirci allo straordinario", ha concluso il Papa.

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