Papa Francesco torna a parlare di dimissioni e si sfoga contro i tradizionalisti

Bergoglio a ruota libera nella conferenza stampa sul volo di ritorno dal Canada

Papa Francesco torna a parlare di dimissioni e si sfoga contro i tradizionalisti

"Non è una catastrofe, si può cambiare Papa, si può cambiare, non c'è problema". Parola di Francesco. Il tema delle dimissioni ha tenuto banco anche durante la consueta conferenza stampa aerea di ritorno dal Canada. Sul volo atterrato questa mattina all'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Roma-Fiumicino, il pontefice ha risposto alle domande dei giornalisti accreditati, ribadendo che quella delle dimissioni è "una delle opzioni" pur confermando di non aver pensato a questa possibilità fino ad oggi. E tuttavia, questo 37° viaggio apostolico deve aver messo a dura prova la resistenza fisica del Santo Padre che alla stampa non ha nascosto le difficoltà, ammettendo di dover "limitare un po' questi sforzi". "Non credo che possa andare con lo stesso ritmo dei viaggi di prima - ha confidato Bergoglio - credo che alla mia età e con questa limitazione devo risparmiare un po' per poter servire la Chiesa".

L'alternativa è quella del ritiro, tirata in ballo da lui stesso. Francesco ha definito "un test" questo viaggio appena concluso, riconoscendo che per il futuro si dovrà diminuire la mole di impegni. Pesa ancora il problema al ginocchio che lo ha costretto durante tutta la durata del "pellegrinaggio penitenziale" alla sedia a rotelle. A questo proposito, Francesco ha escluso l'ipotesi di un'operazione chirurgica, memore com'è della lunga anestesia a cui è stato sottoposto un anno fa per l'intervento al colon e dei cui postumi, ha detto, "ancora ci sono le tracce".

Oltre al capitolo dimissioni legato alle condizioni di salute, l'incontro con i giornalisti è stata l'occasione anche per rispondere ad altre domande d'attualità sulla Chiesa. Una rivelazione, ad esempio, è arrivata sulla recente dichiarazione della Santa Sede relativa al cammino sinodale in Germania. Bergoglio, infatti, ha svelato che è stata la Segreteria di Stato a scriverla e non ha risparmiato un rimprovero bonario per la scelta di non firmarla. Sul tema, però, ha deciso di non prendere posizione, rimandando alla lettura della Lettera al popolo di Dio che è in cammino in Germania, pubblicata il 29 giugno 2019 e scritta interamente da lui.

Rispondendo ad una domanda su una possibile evoluzione della dottrina in materia di anticoncezionali, il Papa non ha concesso aperture ma ne ha approfittato per lamentarsi di "una Chiesa che va indietro" rappresentata da "tanti che si dicono tradizionali".

A suo avviso non sono da considerarsi fedeli "tradizionali" o "tradizionalisti", ma “indietristi” che "vanno indietro, senza radici". Una critica che ritorna costantemente negli interventi papali e che aveva trovato spazio anche in uno dei discorsi tenuti in questi giorni durante il viaggio apostolico in Canada.

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