Cronache

Il Papa tra i terremotati a Camerino: "Mai perdere la speranza"

A tre anni dal sisma che ha colpito la diocesi di Camerino, il Papa fa visita alle famiglie dei terremotati, che vivono ancora tra le macerie e nelle casette

Il Papa tra i terremotati a Camerino: "Mai perdere la speranza"

"Grazie Francesco", ripetono in coro le famiglie a Camerino. Qualcuno ha preparato una torta per lui e tutti vogliono offrirgli qualcosa. Oggi il Papa visita le zone terremotate della diocesi di Camerino-San Severino Marche, colpite dal sisma del 2016 e in una situazione ancora precaria.

Francesco, questa mattina, ha incontrato le famiglie, ancora sistemate nelle strutture abitative di emergenza, abbracciando le persone incontrate, tra cui molti anziani, e rivolgendo loro parole di speranza e incoraggiamento: "Guardare sempre avanti, mai perdere la speranza", dice a quanti gli porgono una mano in segno di gratitudine e per ottenere un po' di conforto. Le famiglie, in cambio, raccontano al Santo Padre la loro esperienza e la situazione post terremoto, ancora precaria. "Grazie dell'accoglienza- ha detto Papa Francesco- avrei voluto visitare ogni casa ma non è possibile e per questo vi saluto da qua e do la benedizione a tutti. Sono vicino a ognuno di voi e prego per voi perché questa situazione si risolva il più presto possibile. Grazie per la pazienza e per il coraggio. Pregate per me".

Poi, Bergoglio è stato scortato nella zona rossa dai vigili del fuoco ed è entrato nella cattedrale di Camerino, rimasta fortemente danneggiata dal sisma del 2016 e ha deposto i fiori ai piedi di una statua della Madonna "ferita" dalle scosse. A Camerino, su 526 chiese, 350 sono inagibili e le messe, dal giorno del terremoto ad ora, sono state celebrate negli alloggi provvisori.

Oggi il Papa ha incontrato i sindaci dei 32 comuni della diocesi e celebrato la messa con l'Angelus in piazza Cavur e, dopo il pranzo, tornerà a Roma. Durante l'omelia ha rassicurato i fedeli: "Mentre quaggiù troppe cose si dimenticano in fretta, Dio non ci lascia nel dimenticatoio". Poi ha aggiunto: "Nessuno è disprezzabile ai suoi occhi, ciascuno ha per Lui un valore infinito: siamo piccoli sotto al cielo e impotenti quando la terra trema, ma per Dio siamo più preziosi di qualsiasi cosa". Ma che cos'è l'uomo, di fronte alla potenza del mondo, che può crollare in un attimo? E la risposta del Pontefice arriva chiara: "Di noi, così come siamo, con le nostre fragilità, Dio si ricorda. Nell'incertezza che avvertiamo fuori e dentro, il Signore ci dà una certezza: Egli si ricorda di noi. Si ri-corda, cioè ritorna col cuore a noi, perchè Gli stiamo a cuore".

Poi, Bergoglio lancia un appello, affinché Camerino non finisca nel dimenticatoio: "Sono passati quasi tre anni e il rischio è che, dopo il primo coinvolgimento emotivo e mediatico, l'attenzione cali e le promesse vadano a finire nel dimenticatoio, aumentando la frustrazione di chi vede il territorio spopolarsi sempre di più.

Il Signore invece spinge a ricordare, riparare, ricostruire, e a farlo insieme, senza mai dimenticare chi soffre".

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