Cronache

Il Papa: "Non possiamo insistere solo su aborto e gay"

Bergoglio a tutto campo: dalla riforma del Vaticano al ruolo dei dicasteri vaticani, dalle nozze gay ai divorziati risposati. E apre alla presenza femminile nella Chiesa

Il Papa: "Non possiamo insistere solo su aborto e gay"

"Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi. Questo non è possibile. Io non ho parlato molto di queste cose, e questo mi è stato rimproverato. Ma quando se ne parla, bisogna parlarne in un contesto. Il parere della Chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa, ma non è necessario parlarne in continuazione". Nella prima intervista del pontificato, papa Francesco parla delle linee guida della Chiesa col direttore di Civiltà Cattolica, il "confratello" gesuita Antonio Spadaro, a cui spiega, con estrema nitidezza, che i cristiani devono cominciare dal basso curando le ferite e riscaldando il cuore dei fedeli: "Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto".

L’intervista, pubblicata su sedici riviste dei gesuiti di tutto il mondo, è a tutto campo, dal proprio passato alla formazione gesuitica, dalla riforma della Chiesa al ruolo dei dicasteri vaticani, dalle nozze tra omosessuali ai divorziati risposati. "La Chiesa a volte si è fatta rinchiudere in piccole cose, in piccoli precetti. La cosa più importante è invece il primo annuncio: 'Gesù Cristo ti ha salvato!'. E i ministri della Chiesa devono innanzitutto essere ministri di misericordia". Nell'intervista di 29 pagine Bergoglio fa capire che bisogna tornare all’essenziale, laddove c'è la passione che attira e fa ardere il cuore dei fedeli. Da qui l'appello ai dicasteri romani affinché si mettano al servizio del Vaticano e dei vescovi aiutando sia le Chiese particolari sia le Conferenze episcopali. "Sono meccanismi di aiuto - continua il Santo Padre - in alcuni casi, quando non sono bene intesi, invece, corrono il rischio di diventare organismi di censura". "La prima riforma deve essere quella dell'atteggiamento", spiega papa Francesco tornando sui concetti di missionarietà e vicinanza al popolo di Dio e ricordando ai ministri del Vangelo di essere "persone capaci di riscaldare il cuore delle persone" camminando al fianco dei fedeli, dialogando e scendendo "nella loro notte, nel loro buio senza perdersi". Sul compito dei sacerdoti è chiaro: "Il popolo di Dio vuole pastori e non funzionari o chierici di Stato". E anche sul ruolo della donna in Vaticano. "È necessario ampliare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa - spiega il Pontefice - bisogna lavorare di più per fare una profonda teologia della donna".

Per Bergoglio, il genio femminile è necessario "nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti".

Commenti