Il Papa sulla talare: "Grazie a Dio questa moda non c'è più"

Papa Francesco, nel ricevere un gruppo di gesuiti presenti in Vaticano, ha svelato di preferire che la talare e il mantello non si indossino più. Poi una riflessione sull'uniformità pastorale.

Il Papa sulla talare: "Grazie a Dio questa moda non c'è più"

Papa Francesco non smette di stupire. Durante la mattinata di oggi, nel salutare un gruppo di gesuiti in Vaticano, forse ricevuti anche in occasione della festività riguardante Sant'Ignazio di Loyola, Jorge Mario Bergoglio ha voluto fare una riflessione sulla talare, cioè sulla veste ecclesiastica indossata, sin dal IV sec. d.c. da parte del clero cristiano.

"Quando io ero studente - ha raccontato il pontefice argentino - quando si doveva andare dal Generale, e quando con il Generale dovevamo andare dal Papa, si portava la talare e il mantello. Vedo che questa moda non c'è più, grazie a Dio". Un aneddoto, insomma, che ha riguardato le prime fasi della vita ecclesiale del vescovo di Roma, quella in cui era 'solo' un giovane allievo appartenente alla Compagnia dei gesuiti. Poi la riflessione, magari neppure troppo ironica, sullo stesso istituto religioso: "Mi ha fatto ridere il sacerdote quando ha parlato di unificare la pastorale dei gesuiti. Io avevo capito che si trattasse di unificare le anime e i cuori dei gesuiti, non le modalità, perché se si fa questo finisce la Compagnia di Gesù", ha detto sorridendo Papa Francesco.

La questione si è fatta ancor più seria quando Bergoglio ha specificato di preferire una certa tendenza alla difformità pastorale: "Si diceva - ha sottolineato l'ex arcivescovo di Buenos Aires parlando ai gesuiti che hanno scelto di partecipare all' European Jesuits in formation - che il primo ruolo del generale era di 'pascolare i gesuitì, e un altro diceva: 'Sì, ma è come pascolare un gregge di rospì: uno di qua, uno di là... Ma questo è bello, perchè ci vuole una grande libertà, senza libertà non si può essere Gesuita".

E ancora: "E una grande obbedienza al pastore; il quale deve avere il grande dono del discernimento per permettere a ognuno dei rospi di scegliere quello che sente che il Signore gli chiede. Questa è l'originalità della Compagnia: unità con grande diversità". Per il Papa è dunque preferibile che non ci sia una pastorale a senso unico e sempre uguale a se stessa.

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