Cronache

Parla il fratello del ladro ucciso: "Perdono Mario, non voglio vendetta"

"Perdoniamo Mario Cattaneo: non vogliamo vendetta, ma solo giustizia": parla così il fratello del ladro romeno ucciso durante un tentativo di furto in un ristorante di Casaletto Lodigiano

Parla il fratello del ladro ucciso: "Perdono Mario, non voglio vendetta"

Il fratello del ladro ucciso durante un tentativo di furto in un ristorante di Casaletto Lodigiano offre un ramoscello d'olivo all'oste: "Io e la mia famiglia perdoniamo Mario Cattaneo".

È stato il fratello, Nicolae Victor, che lavora come operaio in Svizzera, a identificare il corpo di Petre Marin Ungureanu, il romeno di 28 anni ucciso nella notte tra giovedì e venerdì durante un furto compiuto con alcuni complici nell’Osteria Dei Amis di Casaletto Lodigiano. Proprio fuori dall’istituto di medicina legale di Pavia, dove era in corso l’autopsia, il fratello della vittima ha parlato ai microfoni della Rai: "Io e la mia famiglia perdoniamo Mario Cattaneo davanti a Dio: non vogliamo vendetta ma solo giustizia", ha detto Nicolae Victor.

Se da una parte la famiglia del ladro ucciso sembra essere disposta al perdono, dall'altra si moltiplicano le manifestazioni di solidarietà nei confronti del ristoratore. Alcuni politici hanno difeso l'operato di Mario Cattaneo e il suo diritto a difendere se stesso, la sua famiglia e la sua proprietà. Matteo Salvini ha cenato all'Osteria dei Amis in segno di supporto. E altri bar della zona hanno aderito alla raccolta firme voluta dagli amici dell'oste.

Nel frattempo, attraverso l'analisi delle videocamere di sorveglianza collocate nei territori limitrofi a Casaletto Lodigiano, gli inquirenti stanno cercando di identificare il resto della banda per assicurarla alla giustizia. È stata anche trovata una traccia di sangue sulla cancellata scavalcata dai ladri: le indagini dovranno accertare se si tratta del sangue del romeno ucciso o di uno dei complici. Un dettaglio che potrebbe aiutare a ricostruire la dinamica di quanto è accaduto quella notte.

Il ristoratore, indagato per omicidio volontario, ha raccontato agli investigatori che un colpo sarebbe partito involontariamente dal fucile da caccia che imbracciava durante la colluttazione, colpendo uno degli intrusi sulla schiena e uccidendolo. Versione suffragata da un vicino, Pietro Colombi, che ha testimoniato di aver sentito un colpo d'arma da fuoco. È emersa però anche una terza testimonianza, di un altro vicino, che avrebbe riferito di aver sentito due spari.

Le indagini dovranno verificare anche questa circostanza per accertare se quella del vicino sia stata solo un'impressione, dal momento che è il solo ad aver fornito questa versione.

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