Cronache

Parla Ilaria Naldini, la mamma che lasciò morire in auto la figlia: "Può succedere a tutti"

La donna ha raccontato il suo dramma a Libero. I periti del tribunale l'hanno chiamata "amnesia dissociativa transitoria". Ora la legge sui seggiolini con allarme eviterà tragedie simili

Parla Ilaria Naldini, la mamma che lasciò morire in auto la figlia: "Può succedere a tutti"

Ilaria Naldini è la giovane mamma di Terranuova Bracciolini che dimenticò la piccola Tamara in macchina, sotto il sole cocente di giugno del 2017. Era convinta di averla accompagnata all'asilo, e invece era rimasta lì, sul sedile posteriore della sua Y 10. Quella mattina è andata a lavoro come gli altri giorni, sei ore di ufficio a Castelfranco di Sopra, poi al ritorno in auto, l'orribile scoperta: la bimba era rimasta dentro il veicolo.

I periti del tribunale diranno che il suo cervello era andato in cortocircuito ed era stato colpito da una vera e propria amnesia: fatale per la piccola Tamara. "Amnesia dissociativa transitoria" l'hanno definita i giudici. Da allora, il silenzio. Ma oggi la donna è tornata a parlare a Libero per raccontare il suo dramma a poche settimane dall'approvazione della legge che introduce l'obbligo di seggiolini con allarme che serviranno proprio a evitare drammi come quello della morte di Tamara.

"In genere si crede che alle persone responsabili che amano i propri figli non possa succedere di dimenticarli in auto. Invece la realtà è che tutti possiamo restare vittime di amnesia dissociativa e in alcune circostanze, in particolare nelle prime giornate di caldo estivo, il rischio che si verifichi una tragedia è elevatissimo. Dopo la morte della mia bambina molte persone mi hanno rivelato che anche a loro era successo di lasciare il proprio figlio in auto senza rendersene conto, e soltanto circostanze fortuite avevano impedito la disgrazia", ha spiegato Ilaria, da poco diventata mamma di Riccardo.

"Devo dire la verità - dice la donna -: quando ho scoperto di aspettare un bambino, mi sono chiesta più volte quanto fosse giusto Alla fine ha vinto la vita e oggi, quando lo osservo, penso di aver fatto la cosa giusta. La morte di un figlio non si supera mai, ma diciamo che lui è la mia terapia.

Oggi mi sento più serena, non è stato facile superare tutto".

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