Cronache

"Purificati o morirai". Ecco l'orrore delle sedute spiritiche

La studentessa 17enne violentata per mesi da un sedicente santone racconta la sua terribile esperienza e le minacce che subiva da parte della setta

"Purificati o morirai". Ecco l'orrore delle sedute spiritiche

"Mi diceva se non ti purifichi stanne certa morirai": parla la studentessa 17enne violentata per mesi da un sedicente santone durante le sedute "curative" cui si sottoponeva a Torino.

La vicenda è iniziata nel 2015, quando la ragazza, assieme al fidanzato di vent'anni e alla madre di lui, aveva preso a frequentare l'abitazione del presunto "mago". Il "maestro" della setta è Paolo Meraglia, ex professore in pensione di 69 anni, sposato. L'uomo ha abusato della giovane, minorenne all'epoca dei fatti, più volte narcotizzandola con sostanze stupefacenti in una mansarda del quartiere torinese di San Donato.

Meraglia aveva convinto la studentessa, quando ancora aveva 15 anni, di essere vittima di forti negatività e della necessità di sottostare a dei riti di purificazione, consistenti in rapporti sessuali. "Mi diceva se non ti purifichi stanne certa morirai" così la minorenne torinese ha raccontato a Repubblica l'incubo degli stupri di gruppo mascherati da sedute spiritiche.

"All'inizio mi fidavo. Pensavo che quell'uomo potesse davvero aiutarmi. Poi tutto si è trasformato in un incubo, non ce la facevo più", ha spiegato la ragazza, introdotta nel giro dei "riti di purificazione" dal suo fidanzato dell'epoca e poi costretta a continuare sotto la minaccia di divulgare i video delle violenze girati durante le fantomatiche "sedute spiritiche". "Fu il mio ex a portarmi da lui - ha proseguito la giovane - Mi avevano detto che se non avessi continuato con i riti, i filmati che venivano girati ogni volta sarebbero finiti a casa mia".

Alla fine la studentessa di 17 anni ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai genitori e di denunciare i suoi stupratori. Sono finiti in manette con l'accusa di violenza di gruppo il "mago" Paolo Meraglia, il complice Biagino Viotti, un pensionato di 73 anni che metteva a disposizione una mansarda per i "riti", e un giovane di 19 anni la cui madre avrebbe assistito alle violenze. All'incirca un'altra ventina di pensone è indagata per aver partecipato alle violenze.

La polizia ha recuperato i video hard che venivano girati durante i "riti" e usati per ricattare la vittima. Nei filmati, oltre alla giovane studentessa che lo ha denunciato, compaiono anche altre donne, molte in uno stato di evidente alterazione, che verranno ascoltate per stabilire se, al momento dei rapporti, erano consenzienti o meno.

Sembra che l'attività del sodalizio abbia coinvolto fino a una ventina di donne, sulla partecipazione delle quali si cerca di capire se fosse spontanea o frutto di una forma di induzione fraudolenta.

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