Cronache

Guerra su veggie burger. Adesso il Parlamento Ue va contro gli allevatori

Il Parlamento europeo salva il "veggie burger". Nessuno degli emendamenti che intendevano limitare l'uso delle denominazioni di carne ai soli prodotti di origine animale è stato approvato

Guerra su veggie burger. Adesso il Parlamento Ue va contro gli allevatori

Lunga vita all'hamburger vegano e alla salsiccia vegana! Almeno così la pensa la stragrande maggioranza dei parlamentari europei. Al Parlamento europeo, infatti, vince la lobby vegana: gli hamburger vegetariani o vegani - anche se non contengono carne - potranno continuare a essere chiamati così, nonostante l'evidente controsenso. Di fatto, il voto di oggi, consente l'uso delle denominazioni della carne per i prodotti veg. Bocciata la proposta di chi riteneva fosse necessario cambiare, e limitare l'uso delle denominazioni di carne ai soli prodotti di origine animale. Questo, per tutelare anche le associazioni di categoria, agricoltori e allevatori in primis. Nel 2018, per esempio, la Francia ha vietato l'uso delle denominazioni della carne per descrivere i prodotti vegetariani: lo stesso accade in dozzine di stati degli Stati Uniti. Secondo l'associazione europea degli agricoltori Copa-Cogeca il disegno di legge sarebbe dovuto servire per porre fine alle descrizioni alimentari "surreali".

Ma invece che tutelare gli agricoltori e i piccoli allevatori, il Parlamento europeo preferisce soddisfare gli appetiti delle grandi multinazionali che, piaccia o meno a vegani e climaticamente corretti, sono quelle che la fanno da padrone. Secondo un'inchiesta pubblicata da Gilles Luneau, che porta il titolo Steak barbare. Hold-up végan sur l’assiette (edizioni l’Aube), citata da Tempi, già una parte di fondi dell’Unione Europea destinati all’innovazione vengono spesi in start-up che sviluppano l’alimentazione artificiale, e che non si scorgono all’orizzonte norme europee che possano regolamentare la creazione di prodotti alimentari attraverso bio-reattori. Per adesso solo gli alti costi di produzione tengono la carne e il latte artificiale fuori dal mercato. Ma i crescenti investimenti nel settore e le proposte di tasse sui prodotti tradizionali mirano a un ingresso vincente sul mercato dei generi alimentari in un futuro che non è lontano.

La reazione delle associazioni di categoria

Furiosi gli allevatori e le associazioni di categoria, che chiedevano un cambio di rotta. "Il perdurare di una situazione di incertezza rappresenta un favore alle lobby delle multinazionali che investono sulla carne finta, vegetale o creata in laboratorio - sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - puntando su una strategia di comunicazione subdola con la quale si approfitta della notorietà e tradizione delle denominazioni di maggior successo della filiera tradizionale dell'allevamento italiano per attrarre l'attenzione dei consumatori e indurli a pensare che questi prodotti siano dei sostituti, per gusto e valori nutrizionali, della carne e dei prodotti a base di carne".

Duro anche il presidente di Assocarni, Luigi Scordamaglia, che osserva come questa sia "una non scelta va innanzitutto contro i consumatori". La trasparenza, sottolinea, è stata sacrificata a beneficio dell'interesse di poche multinazionali e "così facendo stiamo suggerendo che un preparato vegetale abbia lo stesso valore culturale e nutrizionale di una bistecca, di un hamburger o di una salsiccia, le etichette raccontano un'altra verità".

L'affondo di Lega e Fratelli d'Italia

Secondo quanto dichiarano in una nota dal capodelegazione di Fratelli d’Italia- ECR al Parlamento europeo Carlo Fidanza e l’eurodeputato FdI-ECR Nicola Procaccini, componente della commissione Agricoltura, il voto di oggi al Parlamento europeo sulla carne vegana rappresenta "un grave colpo alle produzioni di qualità e al diritto dei consumatori di avere piena consapevolezza di ciò che mangiano. Ancora di più è un enorme favore a certe lobby della grande distribuzione del nord Europa che da tempo e con vari strumenti investono per smantellare l’agroalimentare di qualità". Fratelli d’Italia, prosegue la nota, "ha votato convintamente a favore dell’emendamento teso ad impedire che si perpetuasse l’inganno di hamburger e bistecche vegane ma purtroppo una maggioranza trasversale ha preferito mantenere lo status quo. Dispiace che a queste lobby e a questa maggioranza abbia deciso di prestare il proprio aiuto il M5S, che ancora una volta dimostra di non avere a cuore il nostro agroalimentare".

Dello stesso parere Gian Marco Centinaio, senatore ed ex ministro della Lega: "Ancora una volta l'Europa dimostra tutta la sua siderale lontananza dalle istanze e dai temi che gli imprenditori del settore delle carni e le associazioni di categoria avanzano, chiedendo norme certe e a tutela della filiera.

Il nulla di fatto nella seduta odierna dell'europarlamento, che salva il cosiddetto 'veggie burger', l'accostamento cioè di termini tipici dell'industria della carne ad alimenti che carne non sono, ne è l'ennesima riprova".

Commenti