Cronache

Ivoriano con coltello semina panico, il consigliere: "È malato"

Il consigliere Marco Maria Freddi, militante di +Europa, si scaglia contro chi attacca lo straniero che, armato di coltello, ha seminato il terrore tra i passanti del centro storico: "Hassan Wahabu, in Italia da oltre 20 anni, è malato psichiatrico, abbandonato da chi si sarebbe dovuto occupare di lui"

Ivoriano con coltello semina panico, il consigliere: "È malato"

Momenti di paura durante il pomeriggio dello scorso venerdì a Parma, dove un ivoriano armato di lungo coltello ha creato scompiglio tra la gente, prima di essere fermato.

Sono all'incirca le 17:30 quando il 45enne, dopo essere sfuggito ad un controllo da parte della polizia locale, giunge in pieno centro storico, scatenando il panico tra la gente a causa dell'arma che brandiva in mano.

Dopo essere arrivato nella zona di via Saffi, l'africano ha percorso via Repubblica, provocando un fuggi fuggi generale. Numerose le segnalazioni giunte negli uffici della questura di Parma, cha hanno di fatto scatenato una caccia all'uomo, conclusa infine in viale Mentana. È qui che gli uomini della squadra mobile lo individuano, prima di lanciarsi al suo inseguimento e riuscire infine a bloccarlo ed ammanettarlo.

Stando a quanto riferito dalla stampa locale, l'ivoriano è stato condotto in questura, dove gli inquirenti hanno effettuato le consuete operazioni di identificazione.

"ParmaDaily" riporta a riguardo le parole di Marco Maria Freddi, radicale e militante di +Europa, consigliere comunale della giunta Pizzarotti, che si dice preoccupato per l'africano. "L’ivoriano Hassan Wahabu, in Italia da oltre vent’anni è un malato psichiatrico, abbandonato dai servizi di psichiatria, nonostante nell’ultimo mese fosse stato segnalato ripetutamente ai servizi dedicati. Dunque, un malato, come tutti i malati psichiatrici – bianchi ed italiani – che devono essere aiutati in quanto malati, non perché bianchi o neri.

Ora è in via Burla e non voglio pensare in quali condizioni sia costretto a vivere con la sua infermità…".

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