Dalla patente di guida a quella di immunità. La pandemia di coronavirus che sta rivoluzionando il modo di vivere in tutto il mondo porta con sé paure ma anche nuovi termini. E in queste ultime ore, oltre all'andamento dell'infezione causata dal Covid-19, tra nuovi ammalati e il bilancio dei morti che continua a salire, passando per le polemiche su mascherine e tamponi, sta tenendo banco questa nuova definizione.
Che cos'è la patente di immunità? In sostanza, si tratta di una certificazione che attesta l'immunità al coronavirus di una persona, rilevandone gli anticorpi. E qui la domanda (più che legittima) sorge spontanea: "Come è possibile verificare con certezza che un individuo sia immune al coronavirus?". Presto detto: grazie a un test messo a punto dal Policlinico San Matteo di Pavia insieme al gruppo DiaSorin, società che opera nell'immunodiagnostica e nella diagnostica molecolare producendo test.
Si tratta di un esame dal costo assai ridotto, meno di cinque euro, e che si esegue effettuano un semplice prelievo di sangue: dopo un'ora, il responso. Da quanto si apprende, la capacità produttiva degli stessi dovrebbe essere di circa 500mila campioni al giorno. Il prototipo è stato testato servendosi dei campioni ematici anonimi di 150 pazienti ricoverati nelle varie fasi della malattia, tra terapia intensiva, malattie infettive, dimessi e guariti.
Ma la sperimentazione non può ancora partire, visto che il test rapido per identificare la presenza de Covid-19 nell'apparato umano necessità di ricevere il via libera ufficiale con l'assegnazione del marchio CE e l'autorizzazione all'uso di emergenza (Eua) della Food and Drug Administration (Fda) entro la fine di di aprile. Insomma, bisogna portare pazienza ancora per due o tre settimane.
Si tratta di un test in grado di rilevare chi è entrato a contatto con coronavirus, è guarito e ha sviluppato gli anticorpi che lo rendono immune al coronavirus. Per questa ragione permette di assegnare la cosiddetta patente di immunità, perché il paziente (o meglio, l'ex paziente) non si ammalerà una seconda volta.
Come funziona il test
Il rivoluzionario esame consiste, in soldoni, in un normale prelievo del sangue: i microliti di sangue prelevati vengono in seguito inseriti in un macchinario costruito ad hoc capace di metterli a contatto con la proteina sintetica costruita in laboratorio, servendosi di una piccola parte di quel virus Sars-Cov-2.
Dunque, il sistema analizza e verifica il legame che si viene a creare tra la proteina e l'anticorpo neutralizzante (che sarebbe quello capace di evitare la riproduzione dell'agente patogeno all’interno della cellulare umana) e lo mette in risalto, emettendo un segnale luminoso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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