Economia

Scatta l'allarme su queste patenti: ecco perché

L’emergenza Covid ha contribuito a creare un ingorgo burocratico che ha fermato 359.165 italiani con in mano il foglio rosa. A Como servono più di 8 mesi per azzerare 5.934 statini

Scatta l'allarme su queste patenti: ecco perché

Armatevi di grande pazienza se siete tra coloro, e ne sono tanti, in attesa di sostenere l’esame di guida. Perché di tempo per superare la prova e finalmente prendere la patente potrebbe essere lungo a causa di un ingorgo burocratico che ha fermato 359.165 italiani con in mano il foglio rosa. Il tutto a causa dell’emergenza sanitaria e, in parte, anche per le vacanze ormai imminenti.

Gli aspiranti automobilisti dovranno aspettare in media quattro mesi per la patente. Ma l’attesa potrebbe anche prolungarsi in quanto esiste la possibilità che i mesi diventino 5 se, nel calcolo, vengono comprese le ferie del personale della Motorizzazione civile.

È questo l’allarme lanciato dall’Unasca, l’Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica, sulla base dei dati forniti dal Ced della Motorizzazione lo scorso 22 giugno. A quella data sono, infatti, 212.990 gli statini in scadenza al 30 ottobre, 146.132 in scadenza prorogata al 31 dicembre e 43 quelli in scadenza dopo il 31 dicembre.

Ci sono tantissimi arretrati da smaltire. Ed il tempo per rimettersi in carreggiata varia da provincia a provincia. Per questo motivo servono 5 mesi e mezzo per eliminare i 9.606 fogli rosa di Firenze, ai 7 mesi per i 2.904 statini attivi a Pistoia. Ancor peggio va a Como dove servono più di 8 mesi per azzerare 5.934 statini. Un’attesa lunghissima che non farà piacere a chi sogna o ha necessità di mettersi al volante.

"I dati mostrano che serve anzitutto una proroga che sia slegata dallo stato di emergenza nazionale e che ha origine dai mesi di lockdown del 2020 e poi delle zone rosse", ha spiegato Emilio Patella, segretario nazionale delle Autoscuole Unasca, che ha evidenziato come occorra "urgentemente sbloccare l’impiego degli esaminatori in quiescenza, che ha avuto il via libera con il Milleproroghe, ma che ancora non possono tornare in servizio".

Secondo l’Unasca senza una riforma della figura professionale dell’esaminatore sarà impossibile diminuire la mole di fogli rosa arretrati. La stessa Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica ha evidenziato che va tenuto conto che sin qui "restiamo nel perimetro dell’emergenza. Che, però, va superato con un atto di coraggio istituzionale". Per questo l’Unasca ribadisce come sia necessario far sì che la figura dell’esaminatore sia slegata dagli altri compiti oggi svolti negli uffici della Motorizzazione. In altre parole deve diventare una professione a tempo pieno. "Solo così ne usciremo, perché i cinque mesi che noi abbiamo calcolato di media, in Italia, comprese le legittime ferie del personale della Motorizzazione, presuppongono che la situazione resti cristallizzata al netto di nuovi pensionamenti e non si cumulino fogli rosa dai nuovi esami di teoria", hanno spiegato da Unasca.

Una situazione preoccupante portata alla luce anche dalla Lega. "È tempo di mettere in campo interventi per affrontare in modo strutturale i cronici ritardi della Motorizzazione per evitare che la fine dell’emergenza sanitaria produca il caos, con ritardi insostenibili per chi è in attesa di conseguire la patente e gravi difficoltà economiche e organizzative per le autoscuole", hanno affermato in una nota le parlamentari della Lega Elena Maccanti e Simona Pergreffi, capigruppo rispettivamente nelle commissioni Trasporti della Camera e Lavori pubblici di Palazzo Madama. Le esponenti leghiste hanno ricordato che a oggi "sono oltre 200mila i fogli rosa in scadenza a ottobre e circa 150mila entro fine anno. In alcune province come Torino, Bergamo, Vicenza sono necessari almeno sei mesi per smaltire l’arretrato, senza contare le nuove pratiche. Ora è urgente emanare il decreto attuativo per impiegare anche gli esaminatori in quiescenza come previsto da un emendamento Lega approvato al Milleproroghe, su cui il Mims sta lavorando ma occorre anche mettere mano allarticolo 121 del Codice della strada, ampliando la platea di chi può ricoprire la figura di esaminatore, oggi limitata ai soli dipendenti del dipartimento dei Trasporti".

Le parlamentari hanno garantito che nei prossimi giorni presenteranno una proposta di legge "che condivideremo con tutti gli operatori del settore e con le organizzazioni sindacali affinché non vengano penalizzate le nuove generazioni nel conseguimento della patente di guida, strumento necessario a garantire libertà di movimento anche in considerazione delle difficoltà a viaggiare con i mezzi pubblici limitati dalla crisi pandemica".

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