Su 64 candidati era l’unica “idonea” e quindi il concorso è stato annullato. Domande “troppo difficili” alle prove d’esame per un posto di coadiutore da assegnare al Dipartimento Prevenzione Veterinaria alla Asl di Pavia.
L’ ‘Azienda Tutela Salute’ pavese ha ordinato di fare un nuovo concorso perché le domande sarebbero state ‘viziate da eccessiva complessità’. Tale concorso, come ricorda il Corriere della Sera, era stato bandito in aprile e gli ammessi alla graduatoria per svolgere l’esame in maggio sono stati 64. L’idoneità prevista era fissata a 6 punti su un massimo di 9 ma l’unica idea è stata una donna di 39 anni che ha ottenuto 8 punti. In linguaggio burocratese ‘a tutela dell’interesse pubblico’ un decreto del direttore generale stabilisce ‘necessario procedere all’annullamento in autotutela degli atti endoprocedimentali’, e dispone ‘il rinnovo della fase valutativa della procedura nei confronti’ di tutti i ‘candidati presenti alle tre convocazioni’ di maggio: ‘al fine da un lato di assicurare il superamento del vizio rilevato, e dall’altro di garantire il rispetto del principio di conservazione degli atti giuridici e di divieto di aggravamento del procedimento’.Si annulla tutto perché ‘le domande formulate dalla Commissione esaminatrice nell’ambito delle tre convocazioni non rispettano, in termini di eccessiva complessità, le indicazioni del bando per quanto attiene alle prove di idoneità in esso contenute, con conseguente violazione della lex specialis che il bando medesimo costituisce’.
Ma le domande non erano impossibili. Riguardavano elementi essenziali di anagrafe zootecnica (come il codice allevamento, documenti di trasporto, registro di carico e scarico). Richiedevano la conoscenza di Word per inviare alcuni tipi di lettere di contestazione di contributi evasi e di Excel per predisporre un elenco di aziende con suini e avicoli, da inviare ai vari veterinari per i controlli. Per gli avvocati Valeria Sergi e Stefano Nespor che ora faranno ricorso al Tar per conto della ragazza: “La tutela dell’interesse pubblico consiste nell’attribuire il posto a concorso al candidato più meritevole, l’unico che ha ottenuto l’idoneità”, anzi si tratta di un “risultato ancor più meritorio tenuto conto della (pretesa) ‘eccessiva complessità’ delle prove.
Al contrario, la decisione assunta non tutela alcun interesse pubblico, ma semmai l’interesse di candidati palesemente non meritevoli di provare nuovamente a ottenere il posto a disposizione (e non c’è dubbio che qualcuno di questi riuscirà, con le nuove prove, a ottenerlo). Senza contare che il costo di una nuova selezione graverà sull’Azienda e, quindi, sui contribuenti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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