Pensioni, i sindacati al governo: "Via prima chi è madre"

Dopo il balletto degli ultimi mesi su alcuni cambiamenti per i requisiti che danno accesso alla pensione, arriva la proposta dei sindacati

Pensioni, i sindacati al governo:  "Via prima chi è madre"

Dopo il balletto degli ultimi mesi su alcuni cambiamenti per i requisiti che danno accesso alla pensione le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil con un documento unitario hanno chiesto al governo di bloccare l'innalzamento dell'età pensionabile che sarà adeguato a partire dal 2019. Inoltre i sindacati hanno fatto alcune proposte chiare al governo riguardo le donne e i bonus contributivi.

Nella nota, si legge che "per sostenere le future pensioni dei giovani, i sindacati propongono l’utilizzo di uno strumento che, valorizzando la storia contributiva dei lavoratori, ne sostenga il futuro reddito previdenziale e, contemporaneamente, che si superino gli attuali criteri previsti nel sistema contributivo, una vera e propria penalizzazione per i lavoratori con redditi più bassi". Poi arriva la proprosta sulle donne: "È necessario porre fine alle disparità di genere che ancora le penalizzano nel nostro Paese. Un intervento sul solo meccanismo dell’Ape sociale è riduttivo, occorre una misura più ampia con il riconoscimento di un anno di anticipo per ogni figlio, fino a un massimo di tre, e il riconoscimento di un bonus contributivo per i lavori di cura, al fine di migliorare le pensioni delle donne". Infine i sindacati pongono l'accento anche su una ristrutturazione dell'istituto di previdenza sociale: "Bisogna, poi, varare subito una riforma della governance dell’Inps e dell’Inail per realizzare un sistema efficiente, trasparente e partecipato". E sul documento dei sindacati è intervenuto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: "Avevamo convenuto che le organizzazioni sindacali avrebbero organizzato la loro posizione e ce l'avrebbero comunicata con un documento che è arrivato oggi.

Lo valuteremo in tutti i punti, in buona parte sono le stesse cose di cui avevamo discusso già nei confronti precedenti. Quando avremo valutato anche la dimensione economica degli impatti di queste misure dopo l'approvazione del Def avremo occasione di confrontarci".

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