I bambini di Bibbiano

Pentita di Bibbiano confessa: "Ecco come toglievamo i bimbi"

L'assistente sociale Cinzia Magnarelli ha ammesso di aver falsificato alcuni report sotto le pressioni dei superiori, in modo da indirizzare gli affidi

Pentita di Bibbiano confessa: "Ecco come toglievamo i bimbi"

Confezionavano relazioni false per togliere i bambini alle famiglie e darli in affido, il tutto sotto le pressioni pesanti e continue dei superiori. Il "sistema Bibbiano" funzionava così. E a spiegarlo agli inquirenti ci ha pensato proprio una delle assistenti sociali indagate nell’ambito dell'inchiesta Angeli e Demoni, accusata di falso ideologico, frode processuale, violenza privata e tentata estorsione.

Cinzia Magnarelli ha parlato al gip Luca Ramponi e grazie alla sua confessione ha ottenuto la revoca della misura cautelare e potrà tornare a lavorare a Montecchio Emilia.

"È vero, ho modificato quelle relazioni ma l'ho fatto a causa delle pressioni che subivo dai miei superiori. Mi sono adagiata per del tempo ma poi non ce la facevo più: per questo ho chiesto il trasferimento", le parole della donna, così come riportate da La Verità. Un racconto utilissimo per le indagini, quanto agghiacciante per il modus operandi di Federica Anghinolfi e colleghi. E quando la Magnarelli ne capì l'andazzo, chiese il trasferimento, ottenendolo nel settembre 2018: "Il clima era quello un po' della caccia alle streghe…".

Cinzia Magnarelli spiega al quotidiano: "Io ho sempre pensato di muovermi nella massima tutela per i minori […] Il motivo per cui ho deciso di fare richiesta di trasferimento dal servizio che stavo svolgendo a un altro servizio, sempre nella pubblica amministrazione, è che mi ero resa conto che il servizio sociale utilizzava come criterio principe il controllo invece dell'aiuto". E spiega: "Laddove certe problematiche si sarebbero potute risolvere con il supporto alle famiglie, si prediligeva comunque la valorizzazione degli elementi che potevano portare a una richiesta di trasferimento del bambino a sede diversa da quella familiare. Nel corso del tempo ho metabolizzato il funzionamento del sistema. Il lavoro che facevo all' interno dell'equipe veniva criticato dai miei superiori. Nelle relazioni che sarebbero poi state mandate alla magistratura c'era sempre una predilezione per una visione dell'educazione del bambino scollegata dalla famiglia. Non veniva ritenuto equo e adatto il supporto all’interno della famiglia...".

Insomma, i suoi superiori spingevano oltremodo per togliere quei piccoli ai propri genitori e darli così in affido, grazie a relazioni taroccate che venivano mandate al Tribunale dei Minori, che giudicava così i casi avendo in mano documenti falsificati e che spingevano i giudici a scegliere la strada dell'ffido.

Ecco spiegato come funzionava il crudele "sistema Bibbiano".

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