"Primo sopravvivere". E Arcuri resta attaccato alla poltrona

Nonostante il nome di Guido Bertolaso venga proposto da quando è nato il governo Draghi, il commissario Arcuri non si muove dal suo incarico

"Primo sopravvivere". E Arcuri resta attaccato alla poltrona

Da quando è nato il governo Draghi, il nome di Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, oggi consulente per l'emergenza della Lombardia, si è fatto sempre più costante per sostituire il commissario straordinario per il contrasto della pandemia Domenico Arcuri.

Tuttavia, sembra che, al momento, non ci sarà nessun cambio di ruolo nonostante ad augurarselo siano diversi partiti di governo: dalla Lega e Forza Italia ad Italia Viva ed Azione. Alcuna sostituzione sarà fatta, almeno fino al 30 aprile, data in cui è prevista la conclusione dello stato di emergenza. "Primo sopravvivere" ha detto Arcuri in queste ore ai pochi che ci hanno parlato. Nessun cambiamento di ruolo, dunque, nonostante la nascita di nuove varianti e malgrado non manchino le polemiche riguardo la mancanza dei vaccini. Il traguardo che indica la fine dell'emergenza è ancora lontano e non è neanche certo che al prolungamento dello stato di allarme sia automaticamente collegata anche la proroga del suo incarico.

Infatti, mentre Zaia sembra essere sempre più volenteroso a procurarsi le dosi di vaccino autonomamente e afferma di avere proposte via mail per un totale di 27 milioni di dosi, Arcuri dovrà rimediare al dimezzamento delle dosi per il mese di febbraio da parte di Moderna: invece che 488mila ne arriveranno solamente 248 mila. Nonostante ciò, però, almeno fino al 30 aprile, oltre all'approvvigionamento, resterà nelle sue competenze anche la distribuzione. Mansione che diventa sempre più complicata se davvero le regioni saranno autorizzate ad acquistare liberamente le dosi. Si ha un'importante inversione di rotta sul come verranno coordinate le fasi successive, infatti regioni, medici ed asl dovranno attenersi solamente alla procedura realizzata dalla Protezione Civile. Arcuri, quindi, è stato ridimensionato nelle sue funzioni nonostante lui tenti di sminuire e negare la cosa.

Perché, allora, sebbene sia osteggiato da gran parte delle forze parlamentari, il commissario straodinario resta al suo posto? La risposta di questo cambio di rotta sta in quel richiamo all'unità nazionale rivolto a tutti i partiti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, inoltre, verrà ripetuto oggi in Senato anche dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. L'ex Presidente della Banca Centrale Europea, infatti, aveva annunciato che senza l'unità non avrebbe accettato l'incarico.

Non si cambia, inoltre, anche perché un cambio di commissario avrebbe portato ad un inevitabile rallentamento della campagna vaccinale e, dunque, nonostante cambi governo e maggioranza, sono state preferite la stabilità e la continuità.

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