Perché in Europa gli aerei decollano vuoti

Le norme europee impongono alle compagnie di utilizzare le cosiddette "finestre" di decollo e atterraggio a loro assegnate. A causa del Sars-Cov-2, tuttavia, sono poche le persone a viaggiare, così gli aerei sono costretti a volare vuoti o semivuoti

Perché in Europa gli aerei decollano vuoti

Cieli d'Europa solcati da aeri vuoti o semi vuoti per rispettare le norme dell'Unione Europea e non perdere i cosiddetti "slot", ossia quelle finestre assegnate alle compagnie aeree che consentono loro di atterrare e decollare in un determinato aeroporto ad una specifica data e orario.

In questi ultimi due anni di dichiarata emergenza sanitaria, fatta eccezione per certi periodi, sono pochi i passeggeri a bordo dei velivoli, eppure le compagnie sono costrette a far decollare gli aerei, anche se vuoti. In altre parti del mondo sono state applicate delle politiche diverse, ma per quanto riguarda l'Europa il concetto chiave è "usi o perdi". Capita così di vedere all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi le hostess e tutto il personale di volo della compagnia Lufthansa prepararsi alla partenza, anche se all'interno dell'aereo non ci saranno passeggeri. Lufthansa, infatti, dovrà comunque ricoprire quella tratta, così come le altre compagnie, per non perdere i suoi diritti di decollo e atterraggio negli aeroporti.

Il risultato è che i cieli vengono attraversati da veri e propri aerei fantasma, con pochissimi passeggeri a bordo, oppure con nessun passeggero e solo il personale addetto. Pare assurdo, specie adesso che si fa un gran parlare di emergenza climatica e riduzione delle emissioni, eppure le regole sono queste e le compagnie possono solo adeguarsi, perché non sono in grado di disporre come vorrebbero dei loro slot.

Le norme vigenti

Come abbiamo detto, gli slot non sono altro che "finestre" concesse alle compagnie, che ottengono così il permesso di atterrare e decollare in un aeroporto in una specifica data e orario. Dal 1993, l'Unione Europea ha stabilito un principio molto chiaro: o queste "finestre" vengono utilizzate, oppure si perdono. Ciò è stato deciso perché compagnie aeree storiche da anni possiedono slot molto vantaggiosi rispetto ad altri gruppi, come le economiche Ryanair e Wizz Air. Da qui la disposizione dell'Ue, che ha imposto alle compagnie di occupare ogni slot con almeno l'80% dei voli programmati su ogni rotta.

Nel 2020, a causa della diffusione del virus Sars-Cov-2, l'Europa è venuta incontro alle compagnie, abbassando la percentuale al 50%. Percentuale che è poi salita al 64% nell'estate del 2021, con la ripresa degli spostamenti. Questa nuova condizione sarebbe dovuta restare tale fino al 27 marzo 2022, ma l'allarme scaturito in seguito all'individuazione delle varianti Delta ed Omicron ha peggiorato le cose. Tante persone hanno nuovamente smesso di viaggiare, un po' per timore, un po' a causa delle restrizioni imposte dai governi, ed i voli si sono ancora una volta svuotati.

Compagnie aeree in difficoltà

Per aiutare le compagnie, il commissario europeo ai Trasporti Adina Vlean ha prolungato il limite del 64% fino al 29 ottobre 2022. La situazione, tuttavia, resta critica, e non sono mancate le polemiche. A inizio di questo anno, l'amministratore delegato di Lufthansa Carsten Spohr ha fatto sapere di voler tagliare almeno 33 mila voli a causa della riduzione dei viaggiatori. 18 mila, tuttavia, dovranno comunque decollare, anche se vuoti, proprio per rispettare le regole.

Ovviamente gli ambientalisti hanno duramente condannato le politiche europee, definite dal vicepremier belga

Georges Gilkinet come un errore economico, sociale ed ambientale. Gilkinet ha dunque chiesto di applicare subito altre esenzioni, che dovranno restare in vigore fin quando non si sarà ridotta la circolazione di Delta e Omicron.

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