L'accusa è di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni personali oltre al furto di un cellulare. Ma dopo quattro mesi trascorsi dietro le sbarre, il pakistano di 27 anni è già fuori dal carcere e - per ora - se la cava con un divieto di avvicinamento all'ex fidanzata, almeno fino alla conclusione del processo che si aprirà il 22 marzo.
I fatti risalgono a circa un anno fa, quando la ragazza trevigiana e l'uomo si conoscono, si piacciono e decidono di andare a convivere nel camper dove lei abita a Treviso. All'inizio sembra andare tutto liscio, poi però - secondo la denuncia della donna - sarebbero iniziate le vessazioni. L'uomo l'avrebbe costretta a rimanere nel camper, si sarebbe dimostrato geloso fino all'ossessione, alle minacce, al divieto di usare Facebook o di parlare con altri uomini.
A giugno del 2017 la tevigiana decide di dire basta. E si rivolge alla polizia per mettere un freno alla segregazione cui sarebbe stata costretta. Il giudice obbliga il pakistano a non avvicinarsi alla ex fidanzata, ma lui - infrangendo l'ordine del magistrato - si sarebbe appostato e avrebbe teso un agguato alla donna, pestandola e stuprandola dentro al camper che per qualche mese era stato la loro casa.
L'arresto seguito alla violenza ha costretto il pakistano a qualche mese di carcere.
Ma ora è già libero ed è stato scarcerato dal carcere di Santa Bona. Certo, come scrive la Tribuna di Treviso, ancora una volta vale il divieto di avvicinamento. Quello che però aveva già infranto. Con uno stupro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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