Cronache

Ferisce un carabiniere, poi piange in tribunale: "Non mi mandi in cella"

Lo straniero, pregiudicato anche per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ha afferrato il carabiniere per un braccio, torcendogli il polso e ferendolo. Era stato colpito da decreto di espulsione pochi giorni prima del fermo

Ferisce un carabiniere, poi piange in tribunale: "Non mi mandi in cella"

Dopo la condanna si getta in ginocchio ed in lacrime davanti al giudice del tribunale di Piacenza pur di non finire in carcere.

Protagonista della vicenda un nigeriano di 21 anni, che era finito a processo dopo l'arresto dello scorso 12 ottobre. Impegnato a spacciare nei giardinetti di via Calciati, luogo tristemente noto come zona di degrado e smercio di droga, l'africano aveva attirato l'attenzione dei carabinieri del Norm, che stavano svolgendo un'operazione di pattugliamento.

Compreso ciò che gli sarebbe accaduto, il nigeriano si era scagliato contro i militari, spintonandoli via con forza ed arrivando a torcere il polso ad uno di essi, costretto poi a ricorrere alle cure del pronto soccorso. A causa della distorsione, i medici avevano determinato per lui alcuni giorni di prognosi.

Lo straniero, peraltro pregiudicato proprio per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, era stato trovato in possesso di 3 grammi di marijuana. Risultato, inoltre, clandestino durante un precedente controllo, era stato destinatario di un decreto di espulsione.

Finito in carcere, il senza fissa dimora africano è stato sottoposto a giudizio direttissimo. Il giudice, nonostante la richiesta di semplice obbligo di firma presso la polizia giudiziaria avanzata dal suo legale, ha convalidato il fermo e determinato la detenzione dietro le sbarre del carcere di Novate, tra le lacrime dell'extracomunitario. In ginocchio, il 21enne ha singhiozzato: "Non mandatemi in carcere, voglio tornare in Nigeria", come riportato da "IlPiacenza".

L'avvocato Givanflora Marifoglu ha chiesto il rinvio dell'udienza, rimandata alla prossima settimana.

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