Coronavirus

Il piano anti-contagio: zone rosse mirate e controlli costanti

Gli interventi per bloccare nuovi focolai dovranno essere rapidi. Rezza dell'Iss avverte: "C'è bisogno di reagenti per fare tamponi mirati anche ai contatti"

Il piano anti-contagio: zone rosse mirate e controlli costanti

Un piano preciso e dettagliato per evitare di commettere errori nella fase 2 che potrebbero vanificare gli sforzi messi in atto fino a ora e farci tornare da capo: rispetto allo tsunami che ha colpito il Paese dalla fine di febbraio, ora siamo a conoscenza dell'esistenza del Coronavirus e delle misure da rispettare per limitarne quanto più possibile la diffusione. Nel prossimo step sarà fondamentale la vigilanza del territorio, anche nelle Regioni meno colpite in queste settimane: come riportato dall'edizione odierna de Il Messaggero, qui le aziende sanitarie dovranno svolgere un ruolo molto importante potenziando i sistemi di controllo costanti per fermare tempestivamente la nascita di eventuali nuovi focolai. Tradotto: zone rosse mirate.

Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell'Università di Pisa e consulente per la Regione Puglia, ha fatto notare che appare evidente come questo sia "più facile farlo se si tratta di una piccola città", ma alla base deve esserci un principio chiaro: "Non farsi prendere di sorpresa, intervenire subito se in una località c'è un numero di contagi anomalo, isolare e chiudere". Sono coinvolte soprattutto Rsa e case di riposo, ma anche la situazione all'interno delle mura domestiche deve essere tenuta sotto osservazione: perciò in molti sostengono la necessità di isolare in hotel riservati i positivi che non necessitano di ricovero ospedaliero.

La questione tamponi

Nella fase 2 svolgeranno un ruolo cruciale i tamponi: "Fare una politica di tamponi, mirati anche ai contatti, potrebbe facilitare il rilevamento di persone asintomatiche. Per farlo, c'è bisogno di reagenti, di squadre sul territorio, il sistema va naturalmente rafforzato". Il professor Gianni Rezza, direttore di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, ha inoltre posto l'attenzione sulla questione delle Rsa e delle residenze per anziani: "Noi stimiamo che per ogni caso segnalato ce ne siano almeno da 5 a 10 che non vengono riportati".

Nella fase 2 bisognerà fare tesoro di tutte le conoscenze acquisite nel corso di questa emergenza, per tentare di evitare di commettere gli errori commessi fino a ora: "Ricordiamoci che ora ognuno di noi sa come si deve comportare per prevenire il contagio".

Lopalco ha sottolineato che nelle buone norme di igiene personale rientrano non solo le distanze di sicurezza da mantenere tra le persone, ma anche il fatto di "lavarsi le mani costantemente e comunque di non toccarsi il viso dopo avere toccato altre superfici mentre eravamo fuori casa, è fondamentale".

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