Coronavirus

"Quel piano non era aggiornato". ​La bomba al ministero di Speranza

Sileri ammette: l'Italia non era pronta. E chiede chiarezza sul piano pandemico del 2006. La procura convoca Merler

"Quel piano non era aggiornato". ​La bomba al ministero di Speranza

Anche Pierpaolo Sileri chiede trasparenza. O almeno qualche piccola spiegazione sull'affaire Oms-governo e la grana "piano pandemico". "Il fatto che fosse troppo vecchio è vero - ha detto il viceministro - credo che qualche spiegazione da questo punto di vista dovrebbe essere data". La notizia è rilevante dal punto di vista politico. Come lo è la decisione della procura di Bergamo di convocare Stefano Merler, il ricercatore della Fondazione Kessler di Trento, nella speranza di far chiarezza sulle armi (spuntate) dell'Italia di fronte alla virus.

Che la gestione della pandemia da coronavirus da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità non sia stata ottimale è ormai noto. Come rivelato nel Libro nero del Coronavirus (clicca qui), le falle dell'agenzia dell'Onu sono enormi: dai ritardi nella dichiarazione della pandemia ai messaggi rassicuranti sulla non trasmissibilità del virus da uomo a uomo, passando per gli elogi sperticati alla Cina. Ombre e misteri che in Italia hanno preso forme differenti che ancora fanno discutere. I riflettori sono puntati sul Ranieri Guerra, ex direttore del dipartimento prevenzione del ministero della Salute, attuale direttore aggiunto dell'Oms e pure membro del Comitato tecnico scientifico. Quando l'Italia viene investita dal Covid a Codogno, lo dice pure Sileri, non aveva un piano pandemico aggiornato. L'ultima versione, quella del 2006, sarebbe stata "riconfermata" nel 2016 ma senza sostanziali modifiche. "Addirittura - spiegava al Giornale.it Luca Fusco, presidente del Comitato 'Noi denunceremo' - in una frase si scrive che si devono realizzare scorte di farmaci entro il 2006, anche se erano già passati 10 anni. Una barzelletta". Di chi è la "colpa"?

Su quel "piano pandemico" e sulla risposta italiana a Sars-CoV-2 alcuni ricercatori dell'Oms avevano dedicato un rapporto dal titolo "Una sfida senza precedenti: la prima risposta al Covid-19", inizialmente pubblicato sul sito dell'Oms e poi misteriosamente fatto sparire. All'interno vi era una cronistoria della fase primaverile dell'epidemia italiana, con alcuni passaggi piuttosto critici nei confronti del Belpaese e del suo governo. Secondo quanto riportato da Report, sarebbe stato proprio Guerra a chiedere di modificare alcuni passaggi del documento. La trasmissione di Rai3 ha mostrato alcune mail in cui l'esperto avrebbe definito l'Oms come la "foglia di fico" del governo italiano, una sorta di scudo "per certe decisioni impopolari e criticate da vari soggetti". Una posizione strana per un organismo indipendente, ma che sarebbe stata presa "in accordo con Tedros" Adhanom Ghebryesus, grande capo dell'Organizzazione.

Pierpaolo Sileri si dice sicuro che sulla questione "non ci siano segreti". Però per la prima volta un membro del governo chiede chiarezza a Guerra. E non è un fatto secondario. "Si dice che l'Italia non fosse pronta, ma abbiamo visto che non era pronto nessuno quando è arrivato questo virus - ha detto - Il fatto che il piano pandemico fosse troppo vecchio è vero, credo che qualche spiegazione da questo punto di vista dovrebbe essere data". Guerra, o chi per lui, dovrebbe "semplicemente rilasciare un'intervista per spiegare quello che è accaduto, quello che è stato fatto, quelle che sono le lacune". Non solo. Sileri ne ha anche per l'Oms, dove "qualche problemino c'è stato" soprattutto a livello "di comunicazione, di direttive". L'invito a "spiegare ciò che è accaduto con trasparenza" Sileri lo rivolge ai vertici mondiali e italiani dell'Oms. Ma forse anche al governo. Perché sul piatto ci sono ancora tanti dossier da chiarire fino in fondo.

Ci stanno provando i pm di Bergamo, che procedono con le loro indagini: dopo aver sentito Guerra, ed essersi scontrata contro l'immunità diplomatica richiesta dall'Oms per i ricercatori autori del rapporto sull'Italia, il 7 dicembre è atteso in procura Stefano Merler, autore della prima proiezione italiana dei dati cinesi sul coronavirus. La notizia è rilevante: secondo l'Ansa il pool guidato da Antonio Chiappani chiederanno conto della reale situazione dei piani pandemici in Italia, che lo stesso Merler in una intervista denunciò non essere aggiornati da 12 anni, ma potrebbero anche rivolgergli qualche domanda sull'altro "Piano" di cui tanto si parla.

Quello "segreto" realizzato dal governo a cavallo tra febbraio e marzo e mai reso pienamente pubblico.

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