Pietro Maso indagato per estorsione

"Mi dedicherò agli altri", aveva detto dopo aver ricevuto una telefonata del Papa. Ma ora la procura lo tiene d'occhio

Pietro Maso in una foto per una recente intervista a Chi
Pietro Maso in una foto per una recente intervista a Chi

Di recente parlava di sé come di un uomo cambiato. Lo aveva detto in una intervista a Chi, in cui ricordava di avere scritto a papa Francesco, chiedendogli il suo perdono per la duplice uccisione dei genitori, e di avere ricevuto da lui una telefonata.

Maso, che nel 1991 aveva ammazzato i parenti con la complicità di tre amici, scontando poi la pena per quel crimine, più di 30 anni, aveva anche detto di non avere agito per motivi economici, anche se più volte aveva ribadito che quello era il movente che lo aveva spinto.

Aveva parlato di pentimento e di una vita nuova, dedicata agli altri. Di oggi la notizia che è indagato dalla procura di Verona, iscritto nel registro per tentata estorsione nei confronti delle sorelle. Sarebbero state loro, Nadia e Laura, dicono fonti giudiziarie, a presentare la denuncia.

"Sono preoccupate dal comportamento" di Maso,

spiega l'avvocato delle due donne, che non conferma fossero loro nel mirino del tentativo di estorsione, ma aggiunge che temono si ripresenti "un comportamento trsitemente noto prima dell'omicidio dei genitori".

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