Politica

Il pifferaio magico

Tutto in politica può essere spiegato e accettato come legittimo, io stesso per una divergenza importante proprio sulla questione russa lasciai Forza Italia

Il pifferaio magico

Tutto in politica può essere spiegato e accettato come legittimo, io stesso per una divergenza importante proprio sulla questione russa lasciai Forza Italia e da allora sono rimasto un battitore libero e liberale. Nel senso che passai al partito liberale che era stato di Einaudi e Malagodi. Non trovo giusto che i parlamentari siano obbligati a indossare la stessa gabbana con cui sono stati eletti: sono persone e non macchine, non possono essere sostituiti con un pallottoliere o da un'app che renderebbe inutile il Parlamento: altrimenti basterebbe fare le elezioni, contare i punti e poi procedere per cartoni animati. Così per fortuna non è, e il fatto che esistano diverse opinioni (anche di rottura) a parer mio dimostra che la democrazia è sana.

Questo preambolo per arrivare all'uscita da Forza Italia di Gelmini, Carfagna e Brunetta, i quali hanno rinnegato la loro decennale casa politica per andare altrove. Il punto è dove si collochi l'altrove. Perché penso che finché uno resta nei paraggi, certifica la permanenza dei suoi princìpi entro il perimetro di ciò che rappresenta per lui (o per lei) il bene politico. Tutt'altra cosa chi lascia un partito per finire dalla parte opposta.

Aspettiamo che Calenda sciolga il nodo delle sue decisioni intime. Non si sa se rientrerà nel Pd, si alleerà con altri o starà da solo. Siamo tutti appresso a lui. Già, perché Calenda si è ormai trasformato nel pifferaio magico che, suonando, incantava milioni di topolini che lo seguivano. Tra questi, chi lo segue più preoccupato è la fronda dei fuoriusciti da Forza Italia. Perché, come abbiamo detto, un conto è che Calenda li conduca in un alveo politico affine al liberalismo forzista delle origini, un altro è che li porti sotto l'ombrello del Pd da cui egli stesso se ne andò. Il che, dal suo punto di vista, potrebbe essere una rivincita. Ma dalla prospettiva degli ex azzurri sarebbe un problema: come fare a sostenere che Fratoianni & C. siano più affini ai propri valori di Berlusconi, in cui i tre non credono più?

Da qui la più diabolica delle domande: davvero vi sentite più a vostro agio con i nemici del mondo di cui avete fatto parte per una vita? Davvero siete felici nell'abbracciare idee, movimenti, princìpi, valori e storie opposte alle vostre? Aspettiamo con curiosità cosa deciderà Calenda, il pifferaio magico, e cosa decideranno i topolini angosciati.

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