Cronache

Poliziotto a casa in malattia, va a ballare alla festa di carnevale

Il Tar dell'Emilia-Romagna ha rigettato il ricorso di un agente della Polstrada di Argenta sanzionato per essere stato sorpreso a ballare mentre era in malattia per un problema a un piede

Poliziotto a casa in malattia, va a ballare alla festa di carnevale

Non poteva lavorare con la Polizia stradale, sosteneva. E per questo si era assentato dal lavoro per 10 giorni, adducendo presunti problemi ortopedici a un piede. Eppure proprio in quel periodo un agente in forza al distaccamento di Argenta, in provincia di Ferrara, con la qualifica di assistente capo, è stato fotografato mentre ballava a una festa di carnevale in maschera.

Come racconta La Nuova Ferrara, il caso del poliziotto falso malato continua a fare discutere nonostante i fatti risalgano al 2011. Nel luglio di quell'anno, sei mesi dopo il famigerato carnevale, la stessa Polizia gli inflisse una pena pecuniaria pari alla riduzione di un decimo dello stipendio. Questo perché, si disse, col suo comportamento l'agente "avrebbe procurato grave discredito sull’amministrazione avendo suscitato le rimostranze di due cittadini anonimi che stigmatizzavano l’accaduto per totale mancanza di serietà e lealtà alle istituzioni dimostrata da un appartenente alla Polizia".

Il poliziotto presentò ricorso al Tar dell'Emilia Romagna, che lo scorso 11 gennaio lo ha rigettato, dando torto all'agente. Secondo i giudici amministrativi la Polstrada avrebbe fatto bene a trattenere tre giorni di stipendio al proprio uomo, poiché questi "assumeva atteggiamenti e movenze palesemente non confacenti al suo stato di convalescente"

"Quando un dipendente pubblico è in malattia, non ha l’obbligo di rimanere a casa se non negli orari di reperibilità - spiega il Tribunale amministrativo - Ma una persona che soffre di una fastidiosa patologia diagnosticata che lo ha tenuto abbastanza a lungo lontano dal servizio, non va a ballare ad un festa di carnevale con evidenti sollecitazioni sul piede sofferente.

Non è illogico - aggiungono i giudici - da parte dell’amministrazione (il ministero interni, ndr) ritenere che una condotta siffatta getti discredito sulla Polizia di Stato, che per il delicato ruolo che le è affidato deve generare fiducia nella cittadinanza."

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