Sale la tensione a Ventimiglia Fermati tre francesi con coltelli

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha espresso dolore per la morte, ieri sera, di un agente di polizia, Diego Turra, colpito da infarto a Ventimiglia

Sale la tensione a Ventimiglia Fermati tre francesi con coltelli

Dopo la morte del poliziotto a Ventimiglia sale la tensione. Due francesi sono stati fermati a ponte San Ludovico, frontiera di Ventimiglia, dalla polizia. I due, secondo gli investigatori, erano diretti alla manifestazione convocata oggi pomeriggio dai 'No Borders'. I francesi sono stati trovati in possesso di coltelli, mazze, accette e passamontagna e sottoposti a fermo per possesso di armi. Intanto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha espresso dolore per la morte, ieri sera, di un agente di polizia, Diego Turra, colpito da infarto, durante i disordini tra polizia e no border a Ventimiglia. E "rabbia - scrive su twitter - per gli irresponsabili che alimentano tensioni e scontri. Zero tolleranza. Il governo intervenga". Ancora, in un post su Facebook, il governatore della Liguria ha ribadito che "a Ventimiglia servono agenti, serve il pugno duro con chi ostacola le forze dell'ordine, serve che tutti i migranti vengano identificati e, chi non ha titolo, fermato ed espulso. Basta ipocrisie basta perdere tempo". Anche presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, un messaggio di cordoglio per la morte, ieri a Ventimiglia, di un poliziotto. "Nell'apprendere con profonda tristezza la notizia della tragica morte dell'assistente capo Diego Turra, impegnato in attività di servizio a Ventimiglia, desidero esprimere a lei e alla polizia di Stato la mia solidale vicinanza - si legge in una nota - La prego di far pervenire ai familiari le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio".

No Border: "Rinunciamo a manifestazione Ventimiglia"

Ma la tensione nonostante la morte del poliziotto non riesce a rientrare e i No border hanno deciso di rinunciare alla manifestazione di questo pomeriggio: "E' evidente che la baraonda mediatica avrà allontanato un po' di gente. Oggi saremo tanti o saremo pochi, non importa, non c'è problema. Per fortuna in Europa c'è ancora tanta gente solidale. Potranno fare altri cento fogli di via, ma noi resteremo perché non si può girare la faccia rispetto a quello che sta avvenendo in Europa e qui al confine. Oggi abbiamo deciso di tenere un profilo tranquillo e statico. Se andiamo alla frontiera verremo caricati e se andiamo verso il centro verremo caricati. Resteremo nella piazza". "Chi è stato portato in questura è stato minacciato. Ma ora non è che la morte per cause naturali di un poliziotto possa diventare la causa per cui la polizia minaccia la gente di andare a prenderla casa per casa. Questa minaccia va valutata bene e noi l'abbiamo valutata bene.

Abbiamo deciso di non cascare in un trappolone della polizia", ha infine affermatouno degli attivisti No border nel corso della conferenza stampa a Ventimiglia, spiegando che per questo motivo il presidio convocato per questo pomeriggio sarà statico e non si trasformerà in una manifestazione. Ciononostante, ha sottolineato, "siamo determinati a stare in questa piazza".

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