Pomigliano, indagati Sergio Marchionne e Sebastiano Garofalo

Gli ad di Fiat e Fabbrica Italia nel mirino della procura di Nola: mancato riconoscimento dei diritti sindacali

L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne
L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne

La procura di Nola ha comunicato a Sergio Marchionne, ad di Fiat e Sebastiano Garofalo, ad di Fabbrica Italia Pomigliano, la conclusione delle indagini preliminari per due contravvenzioni: il mancato riconoscimento dei diritti sindacali della FIOM e la asserita discriminazione degli iscritti alla FIOM.

La vicenda contestata dalla procura è quella che ha al centro il trasferimento a Fabbrica Italia Pomigliano di alcuni lavoratori alle dipendenze di Fiat Group Automobiles.

Il gruppo di Marchionne, in un comunicato, ha puntato il dito contro quella che definisce una "offensiva giudiziaria" avviata dalla FIOM da oltre due anni, con "62 ricorsi, 45 dei quali decisi da 22 giudici in favore dell’azienda, 7 in favore della FIOM, 7 con rinvio alla Corte Costituzionale per la questione di legittimità costituzionale delle norme da applicare e 3 non ancora definiti". Per Fiat ciò che il sindacato contesta non ha fondamento.

L'azienda contesta anche le accuse all'ad Marchionne, che "

538em;">nessuna parte ha mai avuto, né può aver avuto, nella gestione, peraltro del tutto legittima, delle rappresentanze sindacali e dei processi di assunzione".

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