Coronavirus

Pregliasco spegne le speranze "Scordatevi i pranzi fuori nel 2021"

"Durante le feste è stato concesso qualche strappo, ma pranzi, cene e ritrovi vanno dimenticati fino al vaccino", afferma il virologo dell’Università Statale di Milano

Pregliasco spegne le speranze "Scordatevi i pranzi fuori nel 2021"

Dedicate a coloro i quali ritengono si sia toccato il fondo nel 2020 e che la limitazione delle libertà individuali possa essere finalmente lasciata alle spalle con l'avvento del nuovo anno arrivano in direzione opposta le parole di Fabrizio Pregliasco. Il virologo dell’Università Statale di Milano, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano e presidente dell’Anpas invoca infatti l'uso del pugno di ferro.

Tutto quello che è stato fatto sino ad ora, almeno secondo l'opinione del medico, non pare essere stato sufficiente a ridurre in modo da lui ritenuto considerevole la oramai abusata curva dei contagi: e allora stop a ritrovi e ad raduni fino a data da destinarsi. Insomma, il 2021 non ci porterà nulla di buono, di questo pare essere convinto il professore. Intervistato da La Stampa, Pregliasco dichiara: "I numeri di questi giorni non consentono di stare tranquilli e prefigurano una terza ondata. Che speriamo non sia un’ondona".

"La curva rallenta troppo lentamente per cui è urgente intervenire con nuove misure", aggiunge Pregliasco, che poi tira in ballo anche lo spauracchio della "variante inglese". E tutte le limitazioni che gli italiani hanno dovuto rispettare a Natale? "Il colore rosso è stato necessario perché a dicembre la popolazione non era abbastanza attenta. Durante le feste è stato concesso qualche strappo, ma pranzi, cene e ritrovi vanno dimenticati fino al vaccino", sentenzia il direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi. I limiti dovranno restare tali ancora a lungo, almeno fino alla fine del 2021, perché"la vaccinazione non darà risultati a breve".

I paramentri che stabiliscono i "colori" delle Regioni devono intanto essere rivisti, in quanto la situazione in ogni singolo territorio è cambiata rispetto a mesi fa. La Lombardia, colpita duramente lo scorso inverno, adesso ha una maggiore resistenza, rispetto invece al Veneto. "Non c’è un manuale per il lockdown e bisogna procedere per tentativi, ma sarebbe bene che dopo il 7 tutte le regioni aderissero a regole più rigorose", continua Pregliasco. Il tasso di positività del 14,1% dimostra, a detta del professore, che "feste non hanno portato bene e che la situazione sta peggiorando. Dall’8 dicembre, nonostante le chiusure, gli italiani si sono frequentati troppo". Insomma, la colpa è sempre dei cittadini. E l'influenza stagionale? Di quella non si parla? Pregliasco liquida l'argomento:"Quella al momento sembra tenue grazie alle mascherine".

Sì alla parziale riapertura delle scuole, dal momento che l'istruzione dei ragazzi "ha pari dignità rispetto ai servizi essenziali e ai luoghi di lavoro", ma il livello di guardia deve restare alto. "Se non modifichiamo i nostri costumi ci attendono tanti altri morti", profetizza il virologo. Quanto ai vaccini, Pregliasco si dimostra positivo anche per quanto riguarda il siero di AstraZeneca: "Mi sembra avanti". I vaccini, secondo il direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi, bloccheranno l'infezione e porteranno ad una riduzione delle spese sanitarie. Grazie a loro, potrà riprendere anche il turismo. "Il vaccino è sicuro e renderlo obbligatorio sarebbe una sconfitta del buon senso.

Io ho già preso la prima dose per dimostrare che faccio quello che dico", conclude Pregliasco.

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