Guerra in Ucraina

"Addestrarsi a combattere". Spunta la circolare dell'Esercito

Nelle ultime ore i riflettori sono puntati su una circolare dello Stato maggiore dell'Esercito italiano i cui contenuti hanno messo in allerta gran parte dell'opinione pubblica. La replica: "Documento di carattere routinario"

"Addestrarsi a combattere". Spunta la circolare dell'Esercito italiano

Addestramento "orientato al warfighting". Un chiaro richiamo ai massimi livelli di efficienza "di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d'arma dell'artiglieria". E ancora: la valutazione dettagliata dei congedi anticipati e il mantenimento dei reparti in prontezza operativa "alimentati al 100%". Nelle ultime ore i riflettori sono puntati su una circolare dello Stato maggiore dell'Esercito italiano i cui contenuti hanno messo in allerta gran parte dell'opinione pubblica.

La circolare dell'Esercito italiano

La circolare fa riferimento agli eventi e all'evoluzione degli avvenimenti inseriti nello scacchiere internazionale. Chiara l'allusione alla guerra in Ucraina, dove le tensioni si stanno accumulando sempre di più nonostante il lavoro della diplomazia. Non a caso l'oggetto del documento risulta abbastanza emblematico: "Evoluzioni sullo scacchiere internazionale".

Al suo interno vengono fornite varie indicazioni inerenti a più ambiti, dal personale all'addestramento passando per l'impiego e i sistemi d'arma. In merito al personale, si chiede di valutare i congedi anticipati perché "deve essere effettuato ogni possibile sforzo affinché le capacità pregiate possano essere disponibili". Non mancano indicazioni per lo stesso personale in "ferma prefissata" che "dovrà alimentare prioritariamente i reparti che esprimono unità in prontezza".

Il chiarimento dello Stato maggiore

In ogni caso, nel documento si fa presente di evitare, per quanto possibile, "il frazionamento delle unità" e di valutare tutte le richieste sul territorio nazionale che dovranno essere avallate "a livello centrale". Infine, gli "assetti sanitari" dovranno tenere in considerazione "i prioritari impegni" con relazione alle "forze in prontezza". Tutte le indicazioni riportate sono da attuarsi "con effetto immediato".

La notizia ha presto fatto il giro del web, alimentando voci e indiscrezioni di ogni tipo. Per questa ragione lo Stato maggiore dell'Esercito ha rilasciato alcune precisazioni. Innanzitutto, il documento è descritto "ad esclusivo uso interno" e di carattere "routinario". Attraverso il testo, inoltre, il Vertice di Forza Armata si limita ad adeguare le priorità delle varie unità dell'Esercito, "al fine di rispondere alle esigenze dettate dai mutamenti del contesto internazionale". "Trattasi dunque di precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti", ha concluso lo stesso Stato maggiore.

L'accusa di Acerbo

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gregorio Piccin, responsabile pace del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, hanno puntato il dito contro la circolare che loro stessi hanno reso pubblica definendola "gravissima". "Il nostro esercito si prepara a combattere. È la dimostrazione lampante che il nostro Paese è già parte co-belligerante nel conflitto in corso. Cittadini/e sono tenuti all'oscuro di come il governo ci stia sciaguratamente trascinando in una guerra i cui sviluppi, se si continua su questa strada, saranno devastanti", affermano i due.

Acerbo e Piccin hanno inoltre fatto presente che chi ha prestato servizio nelle forze armate negli ultimi decenni non aveva mai visto una circolare del genere.

"Non è dato sapere che tipo di armamento stiamo inviando in Ucraina", hanno infine ribadito i due, chiedendo al governo di chiarire "immediatamente al Paese" che cosa sta succedendo.

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