Inizierà il 2 marzo 2017 il processo davanti la corte d'Assise di Roma a Valentino Talluto il 32enne sieropositivo di Acilia accusato di aver contagiato decine di donne conosciute in chat a partire dal 2006 e alle quali chiedeva solo rapporti sessuali non protetti.
Lo ha deciso il gup Massimo Battistini che, accogliendo le richieste del pm Francesco Scavo, ha rinviato a giudizio il ragazzo, detenuto in carcere da un anno, per i reati di epidemia dolosa e lesioni gravissime, con l’aggravante di aver agito per futili motivi. Il giovane è accusato di aver rischiato di contagiare ben 57 persone con il virus dell'Hiv. Si contano infatti trenta amanti contagiate, tre partner di queste, un bimbo nato nel maggio del 2012 da una straniera con cui aveva avuto rapporti e venti donne e tre uomini scampati all’infezione.
Il difensore dell’imputato aveva chiesto al giudice di procedere con l’abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena) subordinandolo a una perizia sulla personalità. Richiesta bocciata dal giudice che, decidendo per il rito ordinario, si è pronunciato per il rinvio a giudizio dopo una breve camera di consiglio.
Nel corso dei vari interrogatori, Talluto, pur dicendosi dispiaciuto per quanto accaduto, si è sempre difeso sostenendo di non essere consapevole dei danni che avrebbe potuto causare per la sua sieropositività: adesso, però, rischia una condanna a 20 anni di carcere.
Stando a quanto emerso dall’inchiesta, il ragazzo avrebbe avuto rapporti a rischio fino al 23 novembre dello scorso anno, giorno che ha preceduto il suo arresto. Chi indaga, però, è convinto che sia più elevato il numero delle persone contagiate, perché tante, nel tentativo di tutelare la propria privacy, hanno preferito non rivolgersi alla polizia e alla magistratura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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