Coronavirus

La profezia di Crisanti: "Ecco perché la pandemia sta finendo"

I primi dati sulla variante Omicron trasmettono ottimismo. Solitamente i contagiati sono paucisintomatici, soprattutto se vaccinati. Secondo Crisanti "sarebbe la prova che l'epidemia è finita..."

La profezia di Crisanti: "Ecco perché la pandemia sta finendo"

I primi dati riguardanti la variante Omicron trasmettono fiducia sul ruolo dei vaccini. Non sembra essere una mutazione in grado di preoccupare seriamente i virologi. I sintomi sono diversi e più lievi, soprattutto nei Paesi dove è stato completato il ciclo vaccinale da un'alta percentuale della popolazione.

Indubbiamente, come spiegato su il Giornale, saranno necessarie alcune settimane prima di poter avere dei dati utilizzabili per capire e valutare davvero gli effetti sui vaccinati. Stando a quanto riscontrato fino ad oggi, però, molti dei contagiati sono paucisintomatici, vale a dire hanno pochi sintomi e soprattutto lievi. A dichiararlo per prima è Angelique Coetzee, la presidente dell'Associazione dei medici del Sud Africa: "Omicron provoca una malattia leggera senza sintomi importanti" per questo "è inutile farsi prendere dal panico". I contagiati, fortunatamente, non hanno perso gusto e olfatto e anche il livello di saturazione dell'ossigeno non è calato più di tanto. Ciò che accusano è stanchezza e un leggero mal di testa. "Ciò che stiamo vedendo clinicamente in Sudafrica, e ricordo che sono nell'epicentro è estremamente blando. Per noi sono casi lievi - spiega sempre Coetzee - Tra due settimane forse diremo qualcosa di diverso".

Andrea Crisanti, il microbiologo dell'Università di Padova, resta dubbioso e, intervistato dal Corriere della Sera, dice di attendere dati affidabili. Allo stesso tempo però non è dell'idea che questa nuova variante possa essere pericolosa. "Quest'ultima non ha avuto nessun impatto in Italia fino a questo momento. È una variante con elevata trasmissione, altrimenti non avrebbe prevaricato la Delta. Ha un vantaggio selettivo, è più contagiosa". Crisanti mette quindi di fronte a due possibilità: "Sarebbe una pessima notizia se si scoprisse che la Omicron è causa di forme di malattia grave. Sarebbe una notizia ottima se invece si capisse che, come sembra sulla base dei primi dati raccolti in Sud Africa, sia responsabile di sintomi lievi".

La speranza è che ci si trovi di fronte al secondo caso in quanto ciò decreterebbe, a suo dire, la fine della pandemia: "Sarebbe la prova che l'epidemia è finita perché verrebbe alimentata da una variante che immunizza senza fare male. Significherebbe che il virus starebbe evolvendo verso una minore virulenza. Quindi la comparsa di questo nuovo ceppo non è necessariamente un fatto negativo".

L'importanza dei vaccini

Sempre Crisanti, che a inizio pandemia aveva sollevato qualche dubbio sull'efficacia dei vaccini, oggi li ritiene una priorità assoluta per proteggersi e crede che l'aver abbreviato l'intervallo tra ciclo vaccina e terza dose, da 6 a 5 mesi, sia. una "mossa giustissima". Perché "si anticipa il calo dell'immunità" e per questo la terza dose "è l'assoluta priorità".

I dati provenienti dall'Africa sembrano rafforzare questa tesi. Solamente il 23,6% della popolazione in Sud Africa ha completato il ciclo vaccinale. Non raggiunge il 20% il Botswana. Sono poi molti i Paesi come il Ciad, il Gambia o la Tanzania in cui la campagna vaccinale è sotto l'1%.

E poi, spiega Rudo Mathiva, direttore della terapia intensiva dell'Ospedale Baragwanatah, che il 65% dei ricoverati non sono vaccinati e che la maggior parte dei restanti ha una sola dose. Sembra, dunque, dai primi dati che l'efficacia dei vaccini resti intatta.

Saranno comunque necessarie alcune settimane per decretarlo definitivamente.

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