Cronache

"Prosciuttopoli", a fine febbraio l'udienza preliminare per la grande frode alimentare

Sul banco degli imputati a Torino 14 persone. Nella maxi operazione scoperti oltre un milione di pezzi destinati a finire sul mercato spacciati per prodotto di Parma o San Daniele

"Prosciuttopoli", a fine febbraio l'udienza preliminare per la grande frode alimentare

Torna agli onori delle cronache la vicenda di "prosciuttopoli", operazione delle forze dell'ordine che portò al sequestro ingente di 750 mila cosce di prosciutto che avrebbero poi raggiunto il mercato sotto le mentite spoglie di "crudo di Parma" e "San Daniele".
Come ricorda il "fatto alimentare", sito internet che dedica alla vicenda un articolo, partendo dal rapporto 2017 dell'Icqrf, l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, una parte delle cosce di prosciutto sequestrate (400 mila) vennero "smarchiate", evitando così che raggiungessero il mercato dei prosciutti Dop, dotati cioè di denominazione d'origine protetta. L'operazione contro la contraffazione di alimenti made in Italy bloccò l'arrivo dei prosciutti presso 180 stagionatori (il giro d'affari stimato era di 80 milioni).
Il prossimo 28 febbraio si celebrerà a Torino l'udienza preliminare di "prosciuttopoli". Un fatto risalente al 2014 che ora approda nelle aule di giustizia. Davanti al gup compariranno quattordici persone. Su di loro pendono le accuse di frode in commercio in violazione del marchio dop. In tre casi viene contestata l'associazione a delinquere. Coinvolte anche sei società riconducibili ad alcuni imputati.
Tornando ai numeri di "prosciuttopoli" non ci si può fermare solo a quelli indicati. Perché, come ricorda "il fatto alimentare", ci sono da aggiungere alle 400 mila cosce appena citate altri 490 mila pezzi di suino smarchiati per decisione volontaria degli operatori della filiera.

Insomma la vicenda avrebbe interessato un milione e 200 mila prosciutti "nati e cresciuti in ITalia" ricorda il sito del "fatto alimentare" smentendo notizie stampa che parlavano di prosciutti ottenuti da maiali danesi.

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