"Voglio rivivere gli ultimi momenti felici di mio figlio, ma la Apple me lo impedisce, io continuerò a battermi, nessuno può portarmi via i suoi ultimi istanti di vita" .
La storia di Leonardo Fabretti viene raccontata da Repubblica attraverso un'intervista. Leonardo ha perso a settembre il figlio Dama che era malato di tumore. Il ragazzo, di origini etiopi, aveva avuto un passato difficile: era stato adottato dalla famiglia Fabretti nel 2007 e nel suo Paese non aveva nulla, aveva soltanto un piccolo telo su cui dormire. Ma il destino non è stato troppo generoso con lui, se l'è portato via prima che potesse compiere i 18 anni. A settembre, il cuore di Dema ha smesso di battere e da allora il padre sta cercando in tutti i modi di poter rivivere gli ultimi momenti felici del figlio.
Leonardo vorrebbe accedere al cellulare del ragazzo per poter rivedere le ultime foto, messaggi, video del figlio. Ma il telefono è bloccato con un codice che il padre non conosce e soltanto la Apple potrebbe sbloccarglielo. L'azienda di Cupertino, però, si è rifiutata di violare la privacy di Dama e non vuole aiutare Leonardo. Fabretti ha più volte contattato la Apple, ma l'azienda, oltre a tante parole gentili, è sempre rimasta ferma nelle sue decisioni: "Senza codice non si può fare nulla". "Dentro il cellulare ci sono le ultime fotografie di mio figlio: per me sono preziose, sono i suoi ricordi. Non posso accettare che mi siano tolti" - ha spiegato Leonardo.
"Ho provato anche a cercare in rete programmi pirata che permettono di entrare nel sistema, ma al massimo sono riuscito a scaricare la sua rubrica telefonica. Ho scritto ad avvocati, ingegneri e tutti mi dicono che solo la Apple può aiutarmi. Mi stanno negando i suoi ricordi, è terribile"- dice amareggiato Leonardo. "Io continuerò la mia battaglia, Dama era anche minorenne e ho il diritto di accedere a quel telefonino".
La Apple, in questi mesi, è riuscita a dare soltanto un'indicazione a Leonardo. "Mi ha consigliato di resettare l'apparecchio, in questo modo si accenderebbe, ma perderei tutti i dati al suo interno. È una soluzione assurda, io voglio recuperare i ricordi di mio figlio e loro mi consigliano di cancellarli".
Tutto questo segreto nasce dalla volontà dell'azienda di proteggere la privacy del giovane. La linea dura di Cupertino, però, si scontra con la realtà del fatti: loro conoscono ogni singola nostra azione, ma fanno la bella faccia e i finti puritani.
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