Quel piccolo comune pugliese dove è arrivato l'incubo virus

Nel piccolo Comune in provincia di Taranto un giovane uomo è risultato positivo al tampone del coronavirus, poca gente per strada e tanta paura

Quel piccolo comune pugliese dove è arrivato l'incubo virus

Ci sono tre casi accertati in Puglia di coronavirus. Ad aver contratto per primo il morbo è un giovane uomo di 33 anni di Torricella, in provincia di Taranto, che ha soggiornato a Codogno, il Comune lombardo focolaio della malattia, dal 19 al 24 febbraio scorsi. Dopo di lui, ieri, sono risultati positivi al tampone anche la moglie e il fratello dell'uomo. Da tre giorni i pazienti sono in isolamento. Il 33enne è in una stanza a pressione negativa nel reparto infettivi dell'ospedale "San Giuseppe Moscati" di Taranto. Anche per gli altri due verrà applicata, probabilmente, la stessa terapia.

"ilGiornale.it" è andato a Torricella raccogliendo gli umori del paese, tra strade deserte e negozi chiusi. La piccola cittadina conta poco più di 4mila abitanti ed è stata invasa da questa notizia giunta in maniera inattesa. Per strada poca gente, ma la vita continua nonostante tutto. Alcuni uomini, come ogni mattina, prendono il caffè al bancone di un bar sul corso centrale del paese che costeggia la chiesa e il castello in piazza Lacaita. Alcune donne con le buste della spesa si affrettano a tornare a casa per cucinare il pranzo.

Le tapparelle alle finestre sono abbassate, le porte delle case a pianterreno sono chiuse. Solo una porta troviamo aperta ed è quella della chiesa di "San Paolo Apostolo". Ci avviciniamo nella speranza di trovare qualche fedele da intervistare, ma i banchi sono vuoti. A tutti è permesso di entrare oggi per una preghiera (siamo in Quaresima), ma davanti alla statua di Gesù non c'è nessuno.
C'è chi scappa dalle telecamere, di questo virus non vuole più sentir parlare, ma in realtà scappa da se stesso, perché questo morbo, ormai, fa parte di noi nella sua inclinazione di allarmismo mediatico.

"Se ti ammali muori, se ci pensi muori lo stesso, tanto vale vivere" commenta un uomo per strada a ilGiornale.it. Intanto le scuole sono chiuse e non solo a Torricella, ma in tutta la provincia di Taranto. Michele Schifone, sindaco di Torricella, ha disposto per la giornata di oggi, "e fino a quando non sarà fatta chiarezza sulla questione", la chiusura degli istituti didattici. Il provvedimento, ci tiene a sottolineare il primo cittadino, è preso "a titolo precauzionale ed esclusivamente cautelativo. Non creiamo allarmismi, - ha concluso il sindaco - non fomentiamo notizie false e non facciamo girare audio, foto, video se non provengono da fonti ufficiali". In ogni caso il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di concerto con la Provincia di Taranto, il sindaco del capoluogo pugliese, Rinaldo Melucci e l'ufficio scolastico regionale ha decretato la sanificazione di tutte le scuole della provincia fino al primo marzo prossimo.

La cosa che lascia molto riflettere è l'ira che sui social e non solo si è diffusa ai danni del paziente risultato positivo al primo tampone di coronavirus. In tanti, infatti, accusano il 33enne di non aver allertato subito la Asl come disposto dall'ordinanza emessa lunedì scorso dal governatore. A difenderlo sui social, in particolare su Facebook, il suo medico, Giuseppe Turco.
"Da Codogno lo hanno tranquillizzato a ripartire per Torricella rispettando la quarantena. - racconta in un post il medico -Il 24 sera (il paziente) ha raggiunto Torricella con il fratello e ha allertato l'amministrazione e il sottoscritto quando era asintomatico. Gli ho detto di stare in isolamento con la famiglia del fratello e di avvertirmi in presenza di sintomi,tranquillizzandolo per il giorno dopo. Alle 7 del mattino presentava febbre,abbiamo contattato il 112 e il 118 ed è seguito il ricovero. Per il paziente è stato rispettato in toto l'isolamento. Chiedo cortesemente a tutti come medico e amico la massima collaborazione,in primis non facciamoci prendere dal panico e rimaniamo tranquilli. Il paziente l'ho sentito 30 minuti fa,ed è asintomatico. Per cortesia evitate di pubblicare nomi e cognomi di cittadini, è un vero peccato, poteva accadere a tutti. Sono a vostra completa disposizione,come ho detto in questi giorni le epidemie virali si possono rallentare,ma non è possibile bloccarle."

Il medico, ha così, tranquillizzato tutti dopo essere stato attaccato. "Purtroppo ho la cattiva abitudine di rispondere al telefono h 24 ,così è successo quella sera. Per eccessivo zelo e per non procurare ulteriori ritardi ho seguito il caso,fino al momento del ricovero. - specifica Turco in un altro post - Mi ritrovo ad essere umiliato e criticato come se avessi raccontato delle falsità o manipolato il tutto.".


Ora non si può far altro che aspettare la conferma del morbo da parte dell'istituto superiore di sanità al quale i tamponi sono stati inviati. Ai primi tamponi il 33enne di Torricella, la moglie e il fratello sono risultati positivi.

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