- dopo che Putin ha chiuso i rubinetti a Polonia e Bulgaria, la Germania si dice “preoccupata”. E ti credo. Avrà anche ridotto la sua dipendenza da Mosca, ma non può farne ancora a meno. Altrimenti il prezzo dell’energia metterebbe in difficoltà le sue industrie. Berlino ha il terrore, e si è capito, che la guerra prenda una brutta piega. E che spinga Putin a chiudere del tutto il flusso di idrocarburi come ha fatto con i primi due Paesi. C’è tempo fino a metà maggio, quando si rinnoveranno alcuni pagamenti previsti nei contratti. Ma l’andazzo non sembra essere a favore di Scholz. Il governo tedesco ha già rivisto al ribasso (-1,3%) le stime di crescita per il 2023. Chissà se il cancelliere non rimpiange di essersi trovato al potere nel momento più difficile per i tedeschi…
- non c’è niente di peggio dei politici che commentano la missione spaziale di Samantha Cristoforetti al solo scopo di sfruttare le interazioni social di un hashtag di tendenza
- che bella è la dichiarazione dell’Associazione Venticinqueaprile, cioè un gruppo di partigiani, che “ripudia l’Anpi” e la accusa di mettere in atto uno “stalinismo che soffoca la libertà”? Quasi quasi mi ci iscrivo
- il Pd pare stia lavorando per riavvicinarsi alla Cgil di Landini. Auguri
- Musk ha appena comprato Twitter e per l’ex consigliere di Obama, Alec Ross, intervistato in Italia ogni 3 per 2, è già un “pericolo per la democrazia”. Ma dategli almeno il tempo di iniziare, no? Devono essere abituati, a quelle latitudini, alla consegna dei premi sulla fiducia e senza la controprova dei fatti. In fondo a Barack hanno dato il Nobel per la Pace alle intenzioni e s'è visto come è finita
- nell’intervista di cui sopra, il nostro valente giornalista italiano pone una domanda che mette i brividi. Sempre su Musk-Twitter. Dice: “Ci sono timori sul fatto che l’informazione finisca nelle mani di un solo miliardario”. Per fortuna Alec Ross gli fa notare che pure Jeff Bezos, che pure è miliardario, s’è comprato il Washington Post. Ma lì tutti zitti. Da vomito
- sto male. Sentite cosa dice, in tono negativo, l’ex consigliere di Obama. “Elon Musk ritiene che uno possa dire ciò che vuole”. Ripeto: “Elon Musk ritiene che uno possa dire ciò che vuole”. Come, scusi? Perché non è così? Non sarebbe questa la libertà di espressione? La stessa per cui abbiamo difeso il diritto di Charlie Hebdo di prendersi gioco di Maometto? Niente da fare, la libertà a sinistra è cosa sconosciuta. O meglio, ritengono esista solo quando ci si attiene alle loro regole di comportamento. Patetici
- la verità è che Twitter è quel mondo magnifico in cui vivono giornalisti, politici e intellettuali radical chic. Musk ha rotto il giochino, e loro frignano
- chi sperava in uno stop della crisi alimentare in breve tempo, probabilmente dovrà ricredersi. Putin pare abbia deciso di prorogare le restrizioni all’esportazione di fertilizzanti fuori dalla Russia, che è uno dei maggiori produttori. Cosa significa? Mi raccontava un allevatore: puoi anche non metterlo, ma la produttività del tuo campo si riduce. Questo significa meno grano o mais in circolazione, dunque aumento dei prezzi, cioè crisi alimentare nei Paesi poveri e quindi possibili migrazioni di massa. Sappiatelo
- Renzo Piano: "Ho votato per Macron". E 'sti cavoli?
- va bene, lo stop all’automatismo del cognome paterno ai figli non cambierà la vita. Che sia legittimo scegliere tra quello del padre e della madre ci può anche stare. Ma che una consuetudine plurisecolare sia considerata "discriminatoria e lesiva” di chissà quale identità del figlio mi pare una stupidaggine sesquipedale
- il derby è sempre il derby. Anche nel calcio a otto. Nella finale di Supercoppa contro la Lazio, Francesco Totti ha sfiorato la rissa e rifilato una manata a un avversario.
Condannabile, però - da laziale - è bello sapere che il sano astio calcistico tra cugini non si assopisca neppure quando ti giochi la coppa del nonno. Dieci punti per l’allenatore biancoceleste: “Capitan rosicamento, non conosci l’educazione”. Magico- due deputati inglesi pizzicati a guardarsi un porno a Westminster
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