Cronache

"A ottobre tutto daccapo": cosa ci aspetta dopo l'estate

Ancora non ci è dato sapere cosa ci aspetterà dopo l'estate. Dopo quanto tempo dalla prima inoculazione deve essere fatto il richiamo? Dubbi sulla durata effettiva del vaccino

"A ottobre tutto daccapo": cosa ci aspetta dopo l'estate

Sembra che non si finirà mai di somministrare le dosi del vaccino anti-covid. Essendo i pareri degli esperti discordanti su quanto effettivamente possa durare la copertura, è probabile che, a partire da ottobre, saremo costretti a ricominciare da capo la campagna vaccinale. Questa volta fatta solo di richiami.

Saranno decisivi i mesi di settembre ed ottobre. Qualora si continuasse a vaccinare con questa intensità, in quel periodo, si potrebbe raggiungere la tanto cercata immunità di gregge con ben 42 milioni di cittadini vaccinati, un numero pari al 70% della popolazione. Il grande problema però, come anticipato, è la durata dell'immunizzazione. Come riportato da Il Tempo, chi ha ricevuto per primo la somministrazioni di vaccino, a novembre potrebbe perdere la copertura ed essere costretto ad un'altra dose di richiamo. Concretamente, stiamo parlando di 6 milioni di italiani, ossia coloro che dall'inizio della campagna vaccinale, inizio gennaio, alla fine di aprile, hanno completato la profilassi. Sarà proprio da quest'ultimi che si ripartirà il prossimo autunno e inverno. Di conseguenza saremo costretti a ricominciare tutti daccapo. Il Covid-19, a quanto pare, è ormai un infelice e fastidioso virus a cui bisognerà fare l'abitudine. È il solo argomento su cui tutti i medici sono tutti d'accordo: il covid farà parte delle nostre vite ancora per molto tempo.

Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità nonché, dallo scorso marzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico è dell'idea che prima di un anno non ci sarà la necessità di alcun richiamo. "È ragionevole ipotizzare il ricorso ai richiami trascorso un certo periodo di tempo, ma è difficile stabilirlo in maniera precisa. I dati sono largamente confortanti sui richiami non prima di un anno"- ha dichiarato Locatelli che, in merito al richiamo ha aggiunto -"È ragionevole ipotizzare il ricorso ai richiami trascorso un certo periodo di tempo, ma è difficile stabilirlo in maniera precisa. I dati sono largamente confortanti sui richiami non prima di un anno". Se realmente la situazione fosse questa vorrebbe dire che chi si è vaccinato potrà stare tranquillo fino, almeno, al prossimo gennaio. Il medico originario di Bergamo, però, fa parte degli ottimisti.

Non appartengono alla stessa scuola di pensiero gli esperti della Gran Bretagna i quali ritengono necessarie nuove inoculazioni dopo solo 9 mesi. Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito, per sicurezza ha già acquistato 60 milioni di dosi extra di vaccino per la campagna di richiamo che partirà in autunno.

A preoccupare molto sono anche le mutazioni del coronavirus. Tutti i vaccini disponibili, fino adesso, si sono rivelati efficaci anche contro la variante indiana.

L'Europa

Anche in Europa si sta lavorando per incrementare le dosi disponibili di Pfizer e Moderna così da poter accelerare la campagna vaccinale anche nel Vecchio Continente.

L'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali, ha avviato l l'iter per dichiarare utilizzabile anche Sinovac, il vaccino cinese. "La campagna di vaccinazione sta guadagnando velocità in tutta l'Ue: abbiamo appena superato i 150 milioni di somministrazioni. Un quarto di tutti gli europei ha ricevuto la prima dose.

Avremo dosi sufficienti per vaccinare il 70% degli adulti dell'Ue a luglio", sono state le parole di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.

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