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Il Quarto mondo mangerà gli altri

La guerra in Ucraina, quella in Palestina, il mondo che si divide e si schiera minaccioso lasciando intravedere scenari di altre e ben più catastrofiche guerre. È un salto indietro nel tempo, quello della contrapposizione tra mondi diversi e blindati

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La guerra in Ucraina, quella in Palestina, il mondo che si divide e si schiera minaccioso lasciando intravedere scenari di altre e ben più catastrofiche guerre. È un salto indietro nel tempo, quello della contrapposizione tra mondi diversi e blindati. La classificazione è nota, ed è frutto della fantasia dell'economista francese, sconosciuto ai più, Alfred Sauvy che, all'inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso, divise il pianeta in tre mondi: del Primo facevano parte i Paesi democratici e capitalisti che gravitavano nell'orbita degli Stati Uniti; il Secondo era composto dai Paesi socialisti e comunisti più o meno controllati dall'Unione Sovietica; il Terzo comprendeva gli Stati indipendenti e non allineati, in maggioranza quelli africani in via di sviluppo.

Da allora è vero che molte cose sono cambiate, non lo schema di base che vede ancora oggi i tre blocchi contendersi poteri e territori, più o meno gli stessi di una volta con più o meno gli stessi metodi (bombe e carri armati) di una volta. Ma stiamo parlando di questioni e dinamiche che in realtà interessano e appassionano solo la vecchia élite politica, culturale ed economica, élite che il passare del tempo sta assottigliando in quantità e qualità. Avanza infatti a gran velocità un Quarto mondo che, almeno in apparenza, sembra impermeabile alla maggior parte delle questioni di cui si sta dibattendo con accanimento nei parlamenti, sui giornali e nelle televisioni. È un mondo socialmente e geograficamente trasversale ai tre vecchi mondi, che ha già archiviato non solo il passato, ma pure il presente e vive solo, o quantomeno soprattutto, nel futuro. Per i suoi già numerosi adepti non saranno più i capi di stato o i generali a risolvere problemi come le guerre, le diseguaglianze sociali e la salute, bensì la tecnologia spinta dall'intelligenza artificiale.

Quella che, in breve tempo, è diventata la più grande azienda che l'Italia abbia mai avuto, Luxottica Essilor, oggi conta duecentotrentamila dipendenti sparsi per il mondo che hanno un'età media di 27 anni. Sono tutti giovani qualificati e affamati di futuro, consci che tra poco, con l'imminente messa a terra della fisica quantistica, due più due potrà non fare per forza quattro e allora sì che cambierà tutto per tutti. E noi siamo a parlare loro di fascismo e comunismo, di par condicio e Ramadan.

Bello o brutto che sia e sarà, pare inevitabile che il Quarto mondo avrà il sopravvento sui primi tre che, ahimè, si stanno comportando esattamente come i capponi di Renzo nei Promessi sposi.

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