La questura cercò di contattarlo. E così indusse Igor a dileguarsi

Dopo le rapine del 2015, la telefonata della Questura di Ferrara. Igor il russo si mette paura e sparisce nel nulla. Inizia così la scia di sangue nel Ferrarese

La questura cercò di contattarlo. E così indusse Igor a dileguarsi

Da otto mesi gli stanno alle calcagna. Eppure, dopo gli omicidi di Budrio e Portomaggiore, Igor il russo ha fatto perdere le proprie tracce. Di lui non si sa più nulla. Un fantasma avvolto nel mistero. Più vanno avanti le indagini, però, più vengono a galle gli errori, le gaffe e le imprecisioni fatte quando si poteva ancora prenderlo. Secondo quanto emerge su Repubblica, infatti, il pericoloso omicida sarebbe scomparso dopo aver ricevuto una telefonata dalla questura di Ferrara.

Stando ai tabulati telefonici, chiesti dalla procura di Bologna quando stava indagando sull'omicidio di Davide Fabbri, la telefonata risalirebbe a prima della scia di scangue nel Ferrarese. A farla sarebbero stati gli uffici della questura di Ferrara. Igor Vaclavic (all'anagrafe Norbert Feher) viene contattato direttamente sul cellulare. Al tempo lo stavano cercando per una serie di rapine compiute nell'estate del 2015. La polizia sarebbe riuscita a parlargli per qualche secondo, niente di più. "Al momento non è ancora chiara la ragione della telefonata - spiega Repubblica - ma è certo l'effetto che provocò". Terminata la chiamata, Igor avrebbe buttato la scheda, interrotto qualsiasi contatto con complici slavi e si sarebbe dileguato nel nulla. Da quel momento ha iniziato a lasciare dietro di sé soltanto violenza e sangue: prima ha rubato la pistola a una guardia giurata ad Argenta, poi ha ammazzato Davide Fabbri e Valerio Verri.

Cosa si siano detti in quella telefonata non è dato saperlo. Probabilmente ha a che fare con l'arresto di Ivan Pajdek e Patrik Ruszo. È con loro che ha messo a segno le rapine nel 2015. I due slavi sono stati fermati per l'omicidio di Pier Luigi Tartari, il 73enne ammazzato botte durante un furto in casa. Quando li hanno interrogati, hanno fatto anche il nome del russo tirandolo in mezzo per tutti e tre i colpi. Probabilmente il fatto che le indagini sulle rapine fossero svolte sia dai carabinieri sia dalla polizia non ha aiutato. E ora se ne pagano le conseguenze.

Giovedì scorso Ivan Pajdek e Patrik Ruszo sono stati condannati col rito abbreviato per le tre rapine dell'estate 2015 . I colpi avvennero prima del rapimento e omicidio del pensionato Pier Luigi Tartari, per i quali sono stati condannati a 30 anni e all'ergastolo.

Per le rapine, sono stati condannati rispettivamente a 15 e 14 anni. Di questi crimini dovrà rispondere, prima o poi, anche Igor il russo. Il suo processo è stato fissato per il 13 dicembre. Quasi sicuramente non sarà presente.

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