Ragazza marocchina costretta ad abusi perché fidanzata con un italiano

Due dita nelle parti intime per accertare la verginità, chiusa a casa e controllata a vista d'occhio. La famiglia voleva riportare la ragazza in Marocco perché "troppo occidentale"

Ragazza marocchina costretta ad abusi perché fidanzata con un italiano

Una storia che purtroppo si è ripetuta già altre volte, in passato, sconvolge la comunità della bassa bresciana. Una ragazza marocchina di 17 anni ha raccontato agli inquirenti gli anni di abusi e maltrattamenti da parte della sua famiglia perché non accettava che vivesse una vita all'occidentale.

Secondo Brescia Today i fatti risalirebbero all'estate del 2020, quando i genitori della vittima scoprono la relazione della figlia con un ragazzo italiano di qualche anno più grande. A quel punto marito e moglie, per cui il legame era inaccettabile, cominciano a mettere in atto un piano che prevede una serie di violenze fisiche e psicologiche nei confronti della figlia. La ragazza deve assolutamente abbandonare l'idea di comportarsi come le sue coetanee e sottostare alle loro regole. Maltrattamenti, abusi e minacce diventano via via più frequenti e scandiscono i giorni di terrore e clausura della giovane, che si trova chiusa in casa e controllata costantemente anche dal fratello più grande.

Ad aumentare la paura dei genitori è soprattutto l'ipotesi che la figlia abbia avuto qualche tipo di rapporto intimo e dunque non sia più adatta a un matrimonio islamico, il cui elemento principale è la castità. La madre, secondo i racconti della ragazza, avrebbe constatato lei stessa la verginità della figlia spogliandola e infilandole due dita nelle parti intime.

Preoccupato perché non rispondeva più ai suoi messaggi, il ragazzo della vittima si presenta a casa della fidanzata dove scopre il reale motivo del suo strano silenzio. Alla porta il padre della giovane reagisce minacciando il ragazzo e la figlia. "La picchierò finché non fa quello che dico io", avrebbe detto il marocchino dopo aver percosso il giovane. Quest'ultimo però non si perde d'animo e si reca nuovamente nell'abitazione della ragazza poiché teme per lei il peggio. Dopo una furiosa lite accorrono sul posto i carabinieri che prendono per la prima volta atto ciò che sta succedendo dietro quelle mura. Alla fine la situazione diventa insostenibile e per scongiurare ogni tipo di dramma, come quello subito da Saman, i genitori del ragazzo denunciano per maltrattamenti la famiglia marocchina.

In aula la madre della vittima ha respinto ogni

accusa negando qualsiasi riferimento culturale alla base del conflitto tra loro e il fidanzato della figlia. La ragazza al momento si trova in una comunità protetta. Dopo le prime fasi, il processo riprenderà in autunno.

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