Cronache

Uccisa in A1, il pirata: "Sono fuggito perché sotto choc"

L’investitore era risultato positivo alla cocaina. Adesso si trova agli arresti domiciliari

Uccisa in A1, il pirata: "Sono fuggito perché sotto choc"

L’investitore della ragazza morta sull’Autostrada A1 alle prime luci dell’alba di sabato scorso, 15 febbraio, ha detto di essere fuggito dal luogo dell’incidente perché sotto choc. L’uomo, un 57enne di Milano, residente a Bertonico, era stato rintracciato dalle forze dell’ordine presso la sua abitazione, dopo che era scappato dal luogo del tragico impatto.

L’auto su cui stava viaggiando aveva investito due dei quattro ragazzi che avevano appena avuto un grave incidente ed erano riusciti a uscire dalla macchina in fiamme, la Nissan Juke che li stava riportando a casa dopo una serata trascorsa in un locale milanese. La vettura del 57enne era però arrivata all’improvviso travolgendo l’unica ragazza della compagnia e un suo amico. Madeleine Mora Ramirez, 21 anni, è morta sull’ambulanza che la stava trasportando all’ospedale di Lodi. L’altro ragazzo era stato portato in codice rosso al pronto soccorso.

Era sotto choc ed è scappato

Secondo quanto riportato da il Giorno ieri, davanti al giudice per le indagini preliminari Francesco Salerno, il 57enne avrebbe così risposto all’interrogatorio di garanzia: “Era molto buio , non andavo a una velocità elevata, stavo guardando lo svincolo autostradale di Casalpusterlengo quando ho impattato contro una macchia nera. A quel punto ho frenato bruscamente. Mi sono fermato e ho capito di aver investito una persona. Ero sotto choc e così sono ripartito”.

L’uomo, che al momento dell’impatto fatale era alla guida della sua vettura, una Fiat Punto, era stato poi rintracciato e arrestato dalla polizia stradale presso la sua abitazione. Una volta portato in ospedale, era risultato positivo al test antidroga. Accusato quindi di omicidio stradale e omissione di soccorso, era stato posto agli arresti domiciliari, confermati ieri dal giudice.

Eseguita l'autopsia sul corpo della ragazza

Robert Ranieli, il legale che difende l’investitore, ha detto che adesso è necessario “valutare se la morte della ragazza è dovuta alla condotta del mio assistito”. Oggi si avrà una prima risposta dall’autopsia eseguita sul corpo della giovane vittima. Il 25enne ecuadoriano, che era stato anche lui investito dalla Fiat Punto, si trova ancora in prognosi riservata all’ospedale San Gerardo di Monza. Gli altri due amici, un 20enne originario del Marocco e un 26enne di Parma, sono già stati dimessi dall’ospedale di Lodi, avevano riportato solo leggeri traumi.

Domenico Chiaro, procuratore di Lodi, ha confermato l’ipotesi avanzata dalla polizia stradale di un colpo di sonno del ragazzo che stava guidando la Nissan Juke.

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