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Reddito di cittadinanza, in 100mila non lo vogliono più

Cifre irrisorie e troppi controlli, il reddito di cittadinanza si trasforma in un boomerang

Reddito di cittadinanza, in 100mila non lo vogliono più

Doveva essere il biglietto da visita con cui presentarsi alle Europee, ma per i Cinque Stelle il reddito di cittadinanza si è trasformato in un boomerang. Chi avrebbe mai immaginato che a due mesi dal lancio del sussidio pentastellato migliaia di beneficiari si sarebbero tirati indietro? Nessuno, tanto che i tecnici dell’Inps non avevano neppure previsto una procedura di rinuncia all’assegno e, adesso, si vedono costretti a correggere il tiro. Stando alle informazioni che arrivano dai Caf, infatti, nelle ultime settimane, su 750mila richiesta accolte, quelle in bilico sarebbero più di 100mila.

Il perché del fenomeno sarebbe da ascrivere agli importi erogati. Come spiega Il Sole 24 Ore, per 35mila beneficiari gli importi mensili si aggirano tra i 40 e i 50 euro, per oltre 11mila tra i 50 e i 75, in quasi 20mila ricevono tra i 75 e i 100 euro mensili, mentre per 40mila beneficiari il versamento non arriva a 200 euro. Insomma, cifre irrisorie e distanti dai 780 euro promessi dai grillini. A questo poi si sommano obblighi e controlli protratti nel tempo, uniti al rischio di esser punti con la reclusione da due a sei anni in caso di dichiarazioni false o omissive.

“Il problema – spiegano dai Caf a Il Giorno – è che le persone avevano capito che la cifra di 780 euro fosse quella standard. Quando hanno visto gli importi, non sono solo rimasti delusi, ma hanno cominciato a pensare che non valeva la pena per 40-100 euro sottostare alla griglia di obblighi e controlli che la normativa sul reddito prevede”. Dopo aver ottenuto il via libera all’emolumento, infatti, scatta la “fase due”.

Ed i beneficiari dovranno dare conto di quanto dichiarato ai Comuni, all’Inps, all’Ispettorato del lavoro e alla Guardia di finanza. Insomma, secondo i rinunciatari, siano essi i classici “furbetti” che non, il gioco non vale la candela.

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