Cronache

Reggio Calabria, ex candidato del M5S buttafuori per la 'ndrangheta

La replica dei grillini: "Il Movimento 5 Stelle non è in grado di prevedere il futuro. Le carte presentate dal candidato non hanno fatto evincere alcun sospetto"

Reggio Calabria, ex candidato del M5S buttafuori per la 'ndrangheta

Il 27 aprile scorso un ex candidato al consiglio comunale di Reggio Calabria per il Movimento 5 Stelle è stato sottoposto a fermo con l'accusa di aver lavorato come buttafuori nelle discoteche per conto della 'ndrangheta.

Secondo gli inquirenti, Michele Panetta, nella lista dei grillini nel 2014, "svolgeva compiti operativi ed esecutivi, coordinando e partecipando alle attività dei 'buttafuori', attuando ritorsioni violente contro coloro che mettevano in dubbio la forza e l'attuale operatività del sodalizio, costringendo al silenzio le persone informate sui fatti, cedendo sostanza stupefacente per conto della cosca". L'ex candidato avrebbe inoltre "fatto parte della spedizione punitiva contro chi aveva osato ribellarsi al potere delle cosche sulle notti reggine. Un vero e proprio agguato terminato con un giovane gambizzato e altri tre presi a sprangate".

Il 30enne è stato arrestato nell'ambito dell'operazione "Eracle" da cui è emerso il controllo della 'ndrangheta sulla vita notturna di Reggio Calabria. Le cosche infatti avrebbero imposto i loro affiliati per controllare gli ingressi nei locali della movida.

La replica del Movimento 5 Stelle

A sollevare il caso è stato il sito corrieredicalabria.it a cui il gruppo parlamentare dei grillini ha immediato inviato una nota per rispondere alle accuse. "Il Movimento 5 Stelle non è in grado di prevedere il futuro e quindi che un suo candidato possa subire una misura cautelare.

Le candidature sono sottoposte a un metodo e al vaglio del garante e le carte presentate dal candidato non hanno fatto evincere alcun sospetto".

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