Restaurati da Bulgari i mosaici delle Terme di Caracalla

Mentre si apre la stagione lirita torna alla luce parte del pavimento di marmi policromi. E la casa di gioielli finanzierà anche un secondo intervento

Un nuovo allestimento del Nabucco di Verdi, le riprese di Madama Butterfly e del Barbiere di Siviglia, una Serata Nureyev, e quattro extra con Roberto Bolle, Lang Lang, Lionel Richie e Neil Young. Si è appena aperta la stagione estiva alle Terme di Caracalla e il cartellone prevede 24 appuntamenti d’eccezione, fino al 10 agosto.

Ma nel sito archeologico romano c’è qualcosa di nuovo da scoprire, oltre la lirica. Dopo 7 mesi di restauro, infatti, torna al suo antico splendore il mosaico policromo della palestra occidentale delle Terme di Caracalla.

Da oltre 40 anni era nascosto da uno strato di terra, ma ora è di nuovo alla luce grazie alla donazione di di 50 mila euro di Bulgari, che ha finanziato l’intervento della soprintendenza speciale per il Colosseo e l'Area Archeologica Centrale di Roma.

Che cosa hanno a che fare gli antichi mosaici romani con la famosa griffe di preziosi? Tanto, ha spiegato l'amministratore delegato di Bulgari, Jean-Christophe Babin. Basti pensare che la casa si è «molto ispirata ai 2.700 anni di arte e cultura romana, in particolare questi mosaici hanno dato l'idea per la collezione di gioielli “Divas Dream“, un successo mondiale. Una linea che non è altro che specchio di questi mosaici colorati a sagoma di ventaglio».

Babin ha annunciato che sarà finanziato il restauro anche dell'altra parte del mosaico. «L'arte e il bello a Roma - ha spiegato durante la presentazione alla stampa del restauro - sono sempre stati al centro dell'attenzione di Bulgari. Per noi si tratta di "una missione", rendere alla Città Eterna un po' di ciò che ha dato ai nostri creativi e ai nostri artigiani».

Il restauro del mosaico di circa 25 metri quadri, che nella sua interezza supera gli 80, curato da Marina Piranomonte e Anna Borzomati, si è articolato in diverse fasi, dalla pulitura completata dalla stesura di un velo protettivo al consolidamento del piano, ad altri interventi per evitare cedimenti che hanno permesso il recupero di molte tessere interrate.

Ancora una volta, dunque, i privati intervengono per salvare i tesori dell’Urbe. Francesco Prosperetti, soprintendente speciale per il Colosseo e l'Area archeologica Centrale di Roma, ha ricordato che la collaborazione con Bulgari, era già iniziata in passato sempre alle Terme di Caracalla.

«In questa occasione - ha sottolineato- la vediamo in una luce nuova, quella dell'applicazione dell'Art Bonus. Un meccanismo che incentiva in maniera finalmente efficace il rapporto tra le aziende, i privati, e la pubblica amministrazione. Fino a qualche anno fa il restauro delle opere d'arte era una prerogativa assoluta del pubblico. Investire nella bellezza non è solo un dovere della nostra amministrazione, ma si sta rivelando un elemento importante per le aziende private che, come Bulgari, sulla bellezza lavorano da più di un secolo».

La direttrice delle Terme di Caracalla, Marina Piranomonte, ha infine

ricordato che i marmi che venivano usati per i mosaici arrivavano dai quattro angoli dell'Impero. «Dobbiamo guardare questi mosaici - ha detto- come un capolavoro frutto dell'opera dell'uomo e di una grande capacità costruttiva».

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