Coronavirus

Restrizioni e green pass: tutte le tappe dal 1° marzo

Dal 1° marzo inizieranno varie tappe di avvicinamento alla fine dello stato d'emergenza: ecco cosa cambia su restrizioni e green pass

Restrizioni e green pass: tutte le tappe dal 1° marzo

Il conto alla rovescia è iniziato: come abbiamo visto sul Giornale.it, dopo due lunghi anni, dal 1° aprile l'Italia non si troverà più in stato d'emergenza. La strada verso un allentamento delle restrizioni tutt'ora in vigore e importanti modifiche sul green pass, però, inizierà un mese prima prendendo il via dal 1° marzo.

Cosa cambia da martedì

La fine del mese di febbraio segnerà una prima e importante svolta sulle restrizioni che riguardano i viaggi: non sarà più in vigore la quarantena per i viaggiatori che arriveranno in Italia dai Paesi che non fanno parte dell'Ue. Ciò significa che qualsiasi viaggiatore, dall'Australia al Canada, dal Brasile al Sudafrica, dovrà osservare le stesse regole che valgono per i cittadini comunitari: sarà necessario, cioé, avere soltanto il green pass "base", un certificato che attesti di essersi vaccinati con due dosi, essere guariti dal Covid o un test negativo effettuato con un tampone rapido o molecolare. L'altra importante novità dal 1° marzo, però, l'aumento della capienza del pubblico negli stadi e nei palazzetti: nel primo caso si arriverà al 75% dei posti disponibili, nel secondo al 60%.

Le novità dal 10 marzo

La seconda tappa di avvicinamento alla fine dello stato d'emergenza la vivremo a partire da martedì 10 marzo, quando si potrà tornare a consumare snack, bibite e quant'altro durante un film al cinema o una gara di calcio allo stadio: sarà nuovamente possibile "consumare cibi e bevande anche in sale teatrali, da concerto, al cinema, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo, in altri locali assimilati e in tutti i luoghi in cui svolgono eventi e competizioni sportive", così come stabilito dal governo. La notizia più bella, però, è la modifica alle restrizioni negli ospedali: sarà infatti possibile far visita ai ricoverati negli ospedali per un tempo massimo di 45 minuti al giorno.

Cosa succede il 31 marzo

Giovedì 31 marzo sarà l'ultimo giorno dello stato d'emergenza: come abbiamo scritto sul Giornale.it, il premier Mario Draghi ha annunciato che non sarà rinnovato. "La situazione epidemiologica è in forte miglioramento grazie al successo della campagna vaccinale e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese". Questo significa che non sarà prorogata la situazione straordinaria che si è succeduta in Italia sin dal mese di marzo 2020.

La svolta: ecco il 1° aprile

Non sarà un pesce d'aprile ma la verità: giorno uno di aprile sarà il primo giorno dalla fine dell'emergenza. Nel concreto, si potrà tornare a mangiare all'aperto in bar e ristoranti senza il green pass rafforzato (al chiuso dovrebbe rimanere); lo stesso discorso vale per tutte le altre attività all'aperto dove il super certificato verde dovrebbe rimanere: su questo punto, comunque, il governo si pronuncerà con certezza nelle prossime settimane. Capitolo scuole: saranno sempre aperte, addio alla dad e alle quarantene da contatto. Nelle classi, poi, non sarà più obbligatorio indossare la mascherina Ffp2. Come abbiamo visto ieri, poi, cesseranno le divisioni in bianche, gialle, arancioni e rosse delle Regioni italiane in base all'andamento epidemiologico. Soltanto in caso di focolai o un'importante recrudescenza della pandemia si potrà intervenire per ripristinare la zona rossa. Non è ancora stato stabilito, ma qualcosa potrebbe cambiare anche per mezzi di trasporto e gli hotel con minori restrizioni che potrebbero portare soltanto all'obbligo del green pass e non del super green pass come avviene adesso: la misura potrebbe essere introdotta per incenvitare il turismo.

Cosa accadrà il 15 giugno

Importanti le novità previste mercoledì 15 giugno, specialmente per il mondo del lavoro: addio al super green pass per recarsi in ufficio o azienda e nessun obbligo vaccinale per gli over 50.

Da quel momento, quindi, sarà necessaria soltanto la certificazione verde che significa completamento del ciclo vaccinale, guarigione o test negativo rapido o molecolare.

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