Cronache

Ricoverato sei mesi fa, ritrovato cadavere nel condotto di areazione

Il paziente era un romeno di 45 anni senza fissa dimora. Dopo tre giorni di ricovero e numerose ricerche, era sparito nel nulla. Poi il macrabro ritrovamento al Policlinico Gemelli di Roma. L'autopsia farà luce sulle cause del decesso

Ricoverato sei mesi fa, ritrovato cadavere nel condotto di areazione

Macabra scoperta al Policlinico Agostino Gemelli di Roma: il cadavere di un uomo è stato trovato all'interno di un vano di collegamento per condotte di areazione all'ottavo piano dell'ospedale.

Era sparito sei mesi fa dopo un ricovero di tre giorni e nessuno lo aveva più visto o ritrovato fino all'incredibile scoperta. Come riporta IlMessaggero.it, si tratta di un romeno di 45 anni senza fissa dimora, Hant Valer, che nell'agosto scorso era stato ricoverato per cirrosi epatica e poi sparito nel nulla.

Il corpo senza vita ed in avanzato stato di decomposizione è stato trovato ieri mattina alle 9. Alcuni operai stavano svolgendo lavori di manutenzione straordinaria all'ottavo piano di uno dei palazzi dell'ospedale, la struttura P, accorgendosi all'improvviso del cadavere che si trovava incastrato in mezzo ai fili elettrici e alle canne fumarie. Terrorizzati, hanno dato subito l'allarme e l'area è stata posta in isolamento.

La ricostruzione

Il suo ultimo accesso al Gemelli risaliva al 10 agosto 2019, quando l'uomo era stato accompagnato da un volonario della Caritas. Oltre ai problemi per l'alcolismo, si erano aggiunti gravi problemi alla vista. Dopo l'accettazione al pronto soccorso, il romeno era stato trasferito nel reparto di Medicina Interna e Gastroenterologia e sottoposto a terapia idratante e a supporto nutrizionale.

Ma, il 13 agosto, il paziente aveva chiesto di interrompere le cure anche se i medici sembravano averlo covinto a proseguire il ricovero. Verso le due di notte si sarebbe allontanato dal reparto e nessuno lo avrebbe più ritrovato, nonostante il personale sanitario del Gemelli lo avesse cercato dappertutto perlustrando scale, stanze, corridoi ed allertando anche il servizio di vigilanza. Non ritrovandolo, i medici hanno chiuso il ricovero per "dimissione volontaria".

Le ipotesi

Gli inquirenti sono al lavoro per stabilire se ci siano responsabilità o se si è trattato di un tragico incidente. Una delle ipotesi è che lo straniero possa essersi allontanato dal reparto usando l'uscita di sicurezza, introducendosi nel vano e cadendo: avrebbe fatto un volo di circa 6 metri che lo avrebbe ucciso praticamente sul colpo. Ma la polizia, per il momento, non esclude nessuna ipotesi, nemmeno quella dell'omicidio volontario.

Il pm Stefano Luciani che si occupa del caso ha già disposto l'autopsia ipotizzando, per il momento, l'omicidio colposo fino a quando non saranno chiarite le dinamiche del decesso. Hant non aveva parenti in Italia e rintracciarlo è stato impossibile. Nessuno, dopo la sua scomparsa, si è mai recato al Gemelli per informarsi sulle condizioni di salute.

Il cordoglio del Gemelli

"Si tratta di un episodio che addolora un'Istituzione che da sempre è vicina alle condizioni di fragilità e che ancor più recentemente ha voluto esprimere questa vocazione impegnandosi nella realizzazione di una struttura di ristoro per persone che vivono l'esperienza della marginalità - commentano dal Policlinico - Nonostante si sia certi di aver fatto tutto il possibile per questa persona, resta il rammarico per un epilogo tristemente inaspettato".

Commenti