Cronache

Un razzo cinese in "caduta libera" può colpire l'Italia

Secondo gli esperti è ancora “presto per trarre qualsiasi conclusione perché l'orbita potrebbe subire variazioni". L'impatto verso il 10 maggio

Un razzo cinese in "caduta libera" può colpire l'Italia

Un razzo cinese in caduta libera che potrebbe colpire il nostro Paese e in particolare il Centro Sud. Si tratta del razzo Long March 5b, che il 29 aprile ha portato in orbita il primo modulo centrale della nuova stazione spaziale di Pechino, Tiangong e e che orbita attorno alla Terra ogni 90 minuti circa. Questo rende impossibile calcolarne la traiettoria esatta per l'ammaraggio in mare in un punto predeterminato.

Razzo in caduta libera

Gli esperti temono che il suo rientro incontrollato nell'atmosfera terrestre, previsto intorno al 10 maggio, possa causare una pioggia di detriti. Gli scienziati sono quindi partiti con varie ipotesi su cosa potrebbe accadere. Luciano Anselmo, dell'Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa, l'Isti-Cnr, ha ricordato che “è la seconda volta che accade con questa versione del razzo. La prima nel 2020, quando i frammenti erano caduti su alcuni villaggi in Africa". Ma dato il momento, in piena pandemia, la notizia era passata in secondo piano. Adesso però la situazione preoccupa. L'astrofisico Jonathan McDowell dell'Harvard & Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge negli Stati Uniti, ha spiegato alla Dpa che, nel caso peggiore, sarebbe simile a un piccolo incidente aereo, ma con abbastanza frammenti e detriti che potrebbero provocare ingenti danni.

Lo stesso era avvenuto appunto nel maggio dello scorso anno in Costa d’Avorio, dopo soli 6 giorni dal primo volo del Long March 5b, quando si schiantò lasciando cadere detriti che hanno danneggiato case e villaggi. Quello è stato il vettore più grande a schiantarsi sulla Terra dai tempi del laboratorio spaziale statunitense Skylab nel 1979. Impossibile calcolarne la traiettoria per il rientro. Sul sito spacenews.com, l'esperto Andrew Jones, pensa sia probabile che il razzo cada in un luogo disabitato, come per esempio gli oceani, che coprono il 70% del nostro pianeta. Inoltre, ha aggiunto che "le probabilità che un individuo venga colpito da detriti spaziali sono estremamente basse, stimate a 1 su diversi trilioni".

Il motivo del lancio

Pechino ha lanciato il veicolo spaziale senza pilota con l'obiettivo di riportare indietro le rocce lunari. Il razzo che trasportava il veicolo è decollato dal Centro spaziale di Wenchang nell'isola meridionale della provincia di Hainan. La speranza di Pechino è quella di riuscire ad avere una stazione spaziale con equipaggio entro il 2022 e poter quindi inviare esseri umani sulla Luna. L'idea è spazzare rocce lunari e suolo per aiutare gli scienziati a conoscere le origini, la formazione e l'attività vulcanica della Luna sulla sua superficie. Inizialmente la missione era stata prevista per il 2017, ma un guasto al motore del razzo ne ha provocato il ritardo.

L'allerta per il Centro-Sud Italia

Secondo alcuni calcoli però la caduta potrebbe avvenire nella fascia compresa fra 41,5 gradi a Nord e 41,5 gradi a Sud, e che comprenderebbe anche l'Italia centrale e meridionale, anche se l’orbita potrebbe subire variazioni. In seguito al lancio, lo stadio del razzo è stato abbandonato nell'orbita e da quel momento non si sa più nulla. L'unica influenza che riceve è il freno dell’atmosfera che lo sta portando verso la Terra. Come precisato da Anselmo, il lancio del 29 aprile era stato perfetto, ma dopo il razzo è stato abbandonato nell’orbita e non ha dato più segni di vita. Insomma, non si conosce la sua posizione. Adesso si starebbe comportando come un veicolo passivo. Il sospetto è avvalorato anche dal fatto che l’orbita che sta descrivendo, risulta simile sia a quella percorsa nel 2020 dal suo predecessore sia a quella nel 2018 dal prototipo della vecchia stazione spaziale cinese. Secondo gli esperti è però ancora presto per fare previsioni, proprio perché l’orbita potrebbe variare.

"Il rientro è probabile a metà della settimana prossima, con un'incertezza di alcuni giorni" , ha concluso l’esperto.

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