Cronache

Rieti, pretendono funerale: nigeriani occupano il cimitero

Lo sgombero solo a tarda serata e in seguito all'intervento delle forze dell'ordine. Il sindaco attacca: "Un conto è lavorare per l'integrazione di chi già c è, con alto senso di civiltà. Altra cosa è vedere oltraggiati luoghi sacri alla memoria degli italiani"

Rieti, pretendono funerale: nigeriani occupano il cimitero

Sta scatenando forti polemiche a Rieti quanto avvenuto durante la serata di ieri, quando un gruppo di nigeriani ha occupato per protesta il cimitero locale.

La pretesa quella di ottenere il funerale religioso per un connazionale di 25 anni di religione cattolica deceduto lo scorso 21 di agosto. Una vicenda che è stata accuratamente ricostruita dal sindaco di Rieti Antonio Cicchetti sulla pagina personale Facebook.

Il giorno del decesso dello straniero nessun parente o amico si era presentato all'ospedale civile. La salma rimase all'obitorio ma, trascorsi alcuni giorni, fu lo stesso nosocomio a chiedere al comune di intervenire per motivi di carattere igienico-sanitario, come previsto dalla legge in casi del genere. Come ricordato dal sindaco, proprio il comune si occupò del caso, prima contattando l'ambasciata nigeriana, senza ottenere alcuna risposta, poi sostenendo le spese per i fiori e la sepoltura dello straniero.

A distanza di tempo, una donna dichiaratasi sorella del defunto, si presenta con la pretesa di ottenere un funerale religioso per il congiunto, secondo i dettami della religione cattolica da lui professata. La sepoltura, tuttavia, era già conclusa da tempo.

Ieri la protesta inscenata da una trentina di nigeriani con alla testa la donna, che si sono barricati nella struttura con l'intenzione di ottenere quanto richiesto. E lì sono rimasti fino all'arrivo delle forze dell'ordine.

"Siamo subito intervenuti, nel pomeriggio, presso le forze di polizia significando che, se entro le 22 non fosse stato liberato il cimitero da presenze vocianti e dissacranti, avrei emesso ordinanza di sgombero affidandone l'esecuzione alle forze dell'ordine.", denuncia il sindaco di Rieti.
"Tutto si è risolto prima delle 22 ma il segnale che viene da questi comportamenti è particolarmente allarmante!", si sfoga. "Un conto è lavorare per l'integrazione di chi già c'è, come si è fatto offrendo garanzia, con alto senso di civiltà, fin nell'ultima dimora a comunità di differenti orientamenti religiosi. Altra cosa è vedere oltraggiati luoghi sacri alla memoria degli italiani, notoriamente generosi con gli ospiti stranieri. È quello che non siamo disposti a tollerare.

", conclude.

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