Forse è troppo presto per parlare di nuova grande crisi dei rifiuti come quella registrata una decina di anni fa ma di certo la situazione a Napoli appare piuttosto complessa.
L’Asìa, società controllata e coordinata dal Comune della città partenopea incaricata della gestione dei rifiuti e dell'espletamento dei servizi di nettezza urbana, appare in enorme difficoltà. Da settimane sempre meno personale si reca al lavoro tanto che i turni saltano. Sarebbero circa 400, spiega Repubblica, gli operatori assenti per Covid tra contagi e quarantene fiduciarie.
Il risultato è sotto l’occhio dei cittadini: in strada aumentano i cumuli di rifiuti. Uno spettacolo indecoroso per la città e un biglietto da visita per nulla attraente per i tanti turisti che anche in questo periodo di allarme coronavirus arrivano all'ombra del Vesuvio per qualche giorno di vacanza.
I cumuli sono un po’ dovunque, dalla periferia ai “quartieri-bene”: spazzatura non raccolta si segnala a Scampia, ai Quartieri Spagnoli, nella zona di piazza Municipio (a pochi passi da Palazzo San Giacomo, sede dell’amministrazione comunale, ndr), a Soccavo, a Posillipo e al Vomero.
Cassonnetti stracolmi e cumuli anche a pochi passi dalla stazione della metropolitana di Mergellina, a pochi passi dal lungomare. In alcun i casi risulta difficile persino camminare sui marciapiedi. Non vengono risparmiate neanche le zone di maggiore afflusso di turisti, come la vivace via Toledo o la strada che si trova di fronte al Museo archeologico nazionale.
I marciapiedi sono invasi dall'indifferenziato ma non solo. Perché a completare l’inusuale e poco gradito paesaggio urbano si aggiungono anche ingombranti, carta, plastica. Problema di decoro urbano ma anche potenzialmente di salute anche perché in alcuni casi dai cumuli si alza del cattivo odore. Il quadro è fosco. Meno lavoro riesce a fare Asìa e più le strade sono invase dai rifiuti. E più le strade sono sporche e più dopo sarà lungo il percorso per tornare alla normalità.
Maria De Marco, presidente Asìa, prova a difendersi: "L'azienda comunica costantemente i numeri delle assenze la Regione entra in zona gialla, le percentuali di contagi aumentano, le aziende come Trenitalia, Eav e Anm riducono le corse, eppure se Asìa Napoli dichiara le difficoltà diventa una " giustificazione" non una spiegazione". In una nota l'amministratore delegato Claudio Crivaro si scusa con la cittadinanza per i disagi e allo stesso tempo chiede collaborazione alla popolazione.
Intanto il sindaco Gaetano Manfredi riconosce il problema ma prova a dare la colpa ai conti pubblici."La situazione della pulizia è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo anche però dire che oggi abbiamo un'Asia sotto organico di varie centinaia di persone, noi stimiamo 400, e abbiamo avuto per effetto della pandemia picchi di assenza del 20- 25%", ha affermato il primo cittadino. Quest'ultimo ha, poi, aggiunto che "a una condizione già fragile si è aggiunta una situazione contingente legata alla mancanza di personale per la pandemia".
"Sull'igiene urbana bisogna fare uno sforzo importante: abbiamo bisogno di reclutare persone e fare in modo che siano quantitativamente giuste, e bisogna intervenire anche sulle attrezzature e sull'organizzazione che al momento sono carenti. Su questo ci sarà un impegno, c'è un grande lavoro che sta facendo l'assessore Mancuso e che sto seguendo anche io personalmente, per cui quindi credo che nelle prossime settimane e mesi ci saranno delle risposte concrete", ha concluso il primo cittadino di Napoli.
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