Ci sono voluti tre gradi di giudizio, ma oggi, dopo la sentenza della Corte suprema indiana arrivata martedì, Elisabetta Boncompagni e Tomaso Bruno hanno finalmente lasciato il carcere di Varanasi dove hanno trascorso gli ultimi cinque anni.
Condannati per l'omicidio di Francesco Montis, un compagno di viaggio che secondo l'accusa avrebbero ucciso per un movente passionale, i due italiani sono stati liberati dopo che il giudice della Cassazione ha annullato la sentenza che aveva deciso per l'ergastolo per entrambi.
Montis è morto proprio a Varanasi, il 3 febbraio 2010. La decisione di rimettere in libertà i due compagni di viaggio dopo che il giudice ha concesso il "beneficio del dubbio", sostenendo che l'impianto accusatorio montato non era sufficiente a sostenre "la colpevolezza degli accusati".
Bruno e Boncompagni non rientreranno subito in Italia. Se già oggi sono stati scarcerati, ci sono però alcune formalità burocratiche a cui assolvere prima che possano lasciare l'India. Il documento di immigrazione di cui hanno bisogno potrebbe arrivare martedì.
"La cosa più importante per noi è che i ragazzi vengano scarcerati - hanno detto Luigi Bruno e Marina Maurizio, genitori di
Tomaso - e che possano finalmente riassaporare la libertà dopo cinque anni da incubo". "Gli ho chiesto se gli facesse piacere che lo raggiungessi a Delhi - ha aggiunto la madre -, ma Tom mi ha detto di aspettarlo a casa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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